Fano, blitz anti Islam di Forza Nuova
La polizia di Stato identifica due attivisti

Fano, blitz anti Islam di Forza Nuova La polizia di Stato identifica due attivisti
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Sabato 21 Novembre 2015, 18:12
FANO - Indagine della polizia per il blitz di Forza Nuova che nella notte tra giovedì e venerdì ha affisso alcuni manifestini sull’ingresso e nelle immediate vicinanze dei centri culturali islamici di Pesaro, Fano e Fossombrone e del Duomo di Fano, recanti le scritte “War Zone – Islamic Occupied Area - Stop Isis” e “Si Vis Pacem Para Bellum – Stop Isis”.

Gli agenti della polizia di Stato impegnatisi subito nelle indagini accompagnate da una serie di controlli sono risaliti in breve tempo all'identità degli autori di questa provocazione: si tratta di due esponenti fanesi di Forza Nuova, la cui posizione attualmente è al vaglio degli inquirenti.



Lo stesso movimento ha rivendicato e spiegato il proprio raid: “Da una parte, occorre archiviare definitivamente ogni pulsione buonista ed integrazionista e dichiarare senza tentennamenti che non potrà mai essere imposta in Italia una società multietnica e multiculturale. Dall'altra, occorre dare una scossa al mondo cattolico. Il popolo delle parrocchie, tuttora diffuso, che rappresenta un forte collante per l'identità italiana, deve capire che la sfida islamista si vincerà solo risvegliando e riaffermando con orgoglio la nostra antica ed invitta identità cattolica”.



La senatrice del Pd Camilla Fabbri e Sinistra unita hanno subito condannato politicamente il gesto. Fabri ha dichiarato che simili iniziative aiutano l'Isis mentre Sinistra Unita ha definito il raid “delirante e ignobile”. “Non c'è altro modo di definire l'azione che Forza Nuova ha compiuto affiggendo quei manifesti contro l'Islam e inneggianti alla guerra. In un momento storico particolarmente delicato, azioni come queste servono solo a gettare ulteriore benzina sul fuoco e a far aumentare la paura nelle persone”. Sinistra unita segnala come l’azione di Forza Nuova violi i principi costituzionali che ripudiano la guerra e stabiliscono l’uguaglianza dei cittadini senza distinzione, tra l’altro, di religione.
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