Fano, sequestrati 3.300 prodotti
sprovvisti delle indicazioni di legge

La Guardia di finanza al lavoro
La Guardia di finanza al lavoro
di Osvaldo Scatassi
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Domenica 18 Aprile 2021, 14:23

FANO - Circa 350 mascherine del tipo Ffp2 sono state sequestrate dalla Guardia di finanza, perché ritenute «potenzialmente pericolose per la salute dei consumatori». Le confezioni che le contenevano erano prive delle indicazioni obbligatorie per legge e per tale ragione sono state ritirate dal commercio.

Le ispezioni a Fano
L’intervento è parte di un controllo capillare che le Fiamme gialle hanno effettuato a Fano nel corso delle ultime tre settimane: in sei diversi esercizi commerciali sono stati posti sotto sequestro oltre 3.300 prodotti, fra articoli di bigiotteria e per la casa, accessori-moda e, appunto, mascherine protettive. Gli operatori in questione sono stati segnalati alla Camera di commercio e rischiano sanzioni amministrative molto salate, oscillanti fra un minimo di 3.000 e un massimo di 25.800 euro.

I provvedimenti nei confronti dei sei negozianti fanesi non concludono però il lavoro dei finanzieri. A giudizio delle Fiamme gialle tutti i prodotti sequestrati evidenziavano la stessa lacuna. Una mancanza, l’assenza delle indicazioni obbligatorie, valutata fin troppo ricorrente e trasversale rispetto a categorie merceologiche così diverse (dalla bigiotteria alle mascherine, passando per gli accessori dell’abbigliamento e gli articoli per la casa), tale da destare delle perplessità. Saranno quindi effettuati ulteriori accertamenti riguardo alle forniture. Lo stesso fenomeno è comunque segnalato anche in altre regioni italiane.

Dunque gli oltre 3.300 prodotti sono stati ritirati dal commercio perché ritenuti non conformi in materia di sicurezza e di conseguenza un potenziale pericolo per i consumatori. Spiega la Guardia di finanza che le merci devono riportare indicazioni obbligatorie, ben visibili e leggibili con chiarezza. Riguardano la denominazione legale o merceologica del prodotto, del produttore o dell’importatore, il Paese d’origine qualora non appartenga all’Unione Europea, l’eventuale presenza di materiale o sostanze che possano danneggiare la salute delle persone e altro ancora.

Regole di sicurezza non rispettate
Quando la merce è messa in vendita, tutti questi importanti contenuti devono figurare sulle confezioni o sulle etichette. I controlli effettuati dalle Fiamme Gialle hanno invece accertato che nulla di tutto ciò era stato riportato sui pacchetti di cellophane oppure su altri tipi di confezione. Neppure un’indicazione obbligatoria, insomma. «La Guardia di finanza – affermava una nota diffusa ieri dal comando provinciale – continua a tutelare sia i consumatori, contrastando il commercio di prodotti che possano danneggiarne la sicurezza e la salute, sia le imprese che operano sul mercato rispettando le regole». Due precedenti recenti Il riferimento più immediato è al duplice sequestro effettuato durante le festività natalizie (16.500 articoli) e all’inizio dell’anno (13.500 prodotti). Nel secondo caso l’accertamento aveva riguardato quattro diverse attività commerciali comprese in una zona di entroterra tra Fossombrone, Acqualagna e Urbania. Analogo il tipo di merce posto sotto sequestro dalle Fiamme gialle: bigiotteria, accessori-moda, prodotti per la casa e mascherine protettive.

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