L’intervento è parte di un controllo capillare che le Fiamme gialle hanno effettuato a Fano nel corso delle ultime tre settimane: in sei diversi esercizi commerciali sono stati posti sotto sequestro oltre 3.300 prodotti, fra articoli di bigiotteria e per la casa, accessori-moda e, appunto, mascherine protettive. Gli operatori in questione sono stati segnalati alla Camera di commercio e rischiano sanzioni amministrative molto salate, oscillanti fra un minimo di 3.000 e un massimo di 25.800 euro.
Quando la merce è messa in vendita, tutti questi importanti contenuti devono figurare sulle confezioni o sulle etichette. I controlli effettuati dalle Fiamme Gialle hanno invece accertato che nulla di tutto ciò era stato riportato sui pacchetti di cellophane oppure su altri tipi di confezione. Neppure un’indicazione obbligatoria, insomma. «La Guardia di finanza – affermava una nota diffusa ieri dal comando provinciale – continua a tutelare sia i consumatori, contrastando il commercio di prodotti che possano danneggiarne la sicurezza e la salute, sia le imprese che operano sul mercato rispettando le regole». Due precedenti recenti Il riferimento più immediato è al duplice sequestro effettuato durante le festività natalizie (16.500 articoli) e all’inizio dell’anno (13.500 prodotti). Nel secondo caso l’accertamento aveva riguardato quattro diverse attività commerciali comprese in una zona di entroterra tra Fossombrone, Acqualagna e Urbania. Analogo il tipo di merce posto sotto sequestro dalle Fiamme gialle: bigiotteria, accessori-moda, prodotti per la casa e mascherine protettive.