Festa della Madonna del Porto di Pesaro, l'arcivescovo Salvucci: «Un abbraccio dopo la pandemia»

Festa della Madonna del Porto di Pesaro, l'arcivescovo Salvucci: «Un abbraccio dopo la pandemia»
Festa della Madonna del Porto di Pesaro, l'arcivescovo Salvucci: «Un abbraccio dopo la pandemia»
di Letizia Francesconi
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Lunedì 4 Luglio 2022, 06:20 - Ultimo aggiornamento: 5 Luglio, 15:31

PESARO «Il porto è l’immagine dell’abbraccio e per sua natura luogo dell’accoglienza. Lo stesso abbraccio, oggi diventato più significativo e ritrovato dopo due anni di pandemia, caratterizza l’anima dei pesaresi». Queste sono le parole dell’Arcivescovo Sandro Salvucci, meditate dosando semplicità e potenza nell’omelia dedicata alla sua “prima” Festa della Madonna del Porto 

Per lui l’affetto dei “portolotti”, sorrisi e strette di mano, dentro e fuori la chiesa parrocchiale, a testimoniare come l’Arcivescovo o meglio per tutti don Sandro, come lui stesso ama farsi chiamare, a soli due mesi dal proprio insediamento, sia già entrato nel cuore dei pesaresi.

Un omaggio a una delle feste più antiche e più care alla città, un omaggio molto gradito come ha dimostrato la grande partecipazione della gente del quartiere ma non solo.


Il dono


Il porto con la sua tradizione marinara e popolare, come metafora dell’accoglienza in ogni ambito, nessuno escluso dalla solidarietà alla vita civica fino all’impegno sociale e politico. In tanti si sono stretti intorno a lui anche solo per un rapido saluto, al termine della cerimonia religiosa, prima di salire a bordo della motonave Queen Elisabeth per il tradizionale getto della corona di alloro in memoria dei caduti del mare. A don Sandro, il dono del Comitato organizzatore, la maglietta bianca “del Porto”. Sullo sfondo della festa, la soddisfazione del quartiere per il ritorno di una manifestazione fra le più antiche, i saluti del sindaco Ricci e il lavoro congiunto con la Capitaneria di Porto, che nonostante un iter burocratico complesso ha acconsentito al ritorno della festa, nel porto antico, dopo quattro anni. 


L’appello


«Nelle prime settimane dal mio arrivo a Pesaro – così l’Arcivescovo Salvucci– ho proprio fatto l’esperienza di camminare verso la darsena e il molo del porto. Luogo accogliente, come la stagione che viviamo. E’ bello vedere una città che si mette in moto, che riparte, piena di eventi e di vivacità. Ho subito capito che Pesaro è una città che sa accogliere, e che questa è una caratteristica civile ed umana. Che l’abbraccio del porto possa allora raggiungere tutti, perché c’è un posto per tutti nella città e nelle singole comunità».


Il sindaco emozionato


Un’omelia straordinaria, commenta il sindaco Matteo Ricci: «L’arcivescovo non poteva usare parole più forti e significative per il ritorno di questa festa». 
Sulla motonave Queen Elisabeth, il saluto al vescovo anche dell’assessore alle Attività Economiche Francesca Frenquellucci, del consigliere regionale Nicola Baiocchi, e dei comandanti delle forze dell’ordine. è sempre un’emozione navigare, anche seppur brevemente, su una imbarcazione storica che da sempre permette l’omaggio ai caduti del mare. Don Sandro sta ultimando il proprio tour fra le parrocchie dei vari quartieri cittadini. «Vedo proprio da questi incontri con sacerdoti, diaconi, laici, che chi vive dentro le realtà finisce con vederne spesso i problemi e i difetti. In realtà provenendo dall’esterno io vedo che c’è tanto bello anche nelle piccole realtà parrocchiali. Proprio per questo cercheremo di allargare la rete di socialità, dialogo, presenza e aiuto concreto anche ai centri più piccoli e alle parrocchie minori, per far sì che anche loro si sentono protagoniste e accolte». 


L’impegno


A salutare il Vescovo e condividere la festa non poteva mancare il comandante della Capitaneria, Barbara Magro: «Speriamo che il porto possa avere di qui in avanti, le opere necessarie e adeguate alle sue funzioni – ha ricordato – finalmente tutti insieme Amministrazione, Capitaneria e Comitato del porto, siamo riusciti a far ritornare questa festa cittadina nella sua location tradizionale, lungo le banchine, come non accadeva dal 2018, prima per una serie di modifiche normative che hanno rivoluzionato tutti gli eventi di massa, dopo i fatti terroristici di allora, e successivamente lo stop legato alla pandemia. Nel mezzo, ci sono comunque, regole a cui anche l’Autorità marittima deve sottostare». Nel pomeriggio spazio alla musica, alle bancarelle e alla folla che ha invaso il porto fino allo scoccare dell’ora dei fuochi d’artificio. Uno spettacolo nello spettacolo

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