Armati e incappucciati assaltano una villa
Notte incubo per la famiglia di un ingegnere

Armati e incappucciati assaltano una villa Notte incubo per la famiglia di un ingegnere
di Eugenio Gulini e Silvia Sinibaldi
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Venerdì 26 Ottobre 2018, 03:15
FERMIGNANO - Torna la paura, l’incubo di un risveglio, nel cuore della notte, con le pistole puntate al volto. Questo il copione andato in scena mercoledì notte in una villa in località Ca’ Minutolo Di Sotto, la strada che da via Piave sale a Monte Polo.

Tre banditi armati e incappucciati hanno fatto irruzione nella villa dell’ingegner Vincenzo Cleri, un ingegnere ex dipendenti dell'Api a Falconara, che stava dormendo insieme alla moglie Fabrizia Filippini, alla figlia Alice e alla nipotina di 13 anni. Con ogni probabilità i rapinatori hanno atteso, nascosti tra la fittissima vegetazione circostante, il rientro a casa della figlia dell’ingegnere per attuare il blitz intorno alle 2.

 
Per accedere all’abitazione hanno forzato una finestra del piano terra dirigendosi poi nella stanza da letto dei proprietari di casa: a loro sotto la minaccia delle armi hanno chiesto in che camera fossero figlia e nipote e, una volta prelevate le due giovani donne, le hanno portate nella stanza da letto di Cleri. Un bandito ha tenuto l’arma puntata contro i quattro inquilini terrorizzati, nonostante ripetesse che se non si fossero mossi, nessuno avrebbe torto loro un capello. Nel frattempo gli altri due banditi hanno saccheggiato la villa alla ricerca della cassaforte. Alla fine si sono dovuti accontentare di un migliaio di euro e dei gioielli trovati. Il bottino resta da quantificare anche se dovrebbe aggirarsi intorno ai 5mila euro.

Secondo quanto testimoniato dalle vittime i rapinatori parlavano un perfetto italiano senza inflessioni dialettali o straniere: si sono mossi nell’abitazione come se fossero perfettamente a conoscenza della disposizione delle stanza e della composizione del nucleo famigliare. Messa a segno la rapina i banditi sono fuggiti, presumibilmente, a bordo di un’auto condotta da un quarto complice che attendeva in qualche tratturo sovrastante la strada principale che conduce all’abitazione. Le vie di fuga sono tre: una torna indietro verso Fermignano, la seconda sale per Monte Polo e conduce all’entrata della superstrada per Fano, la terza in direzione del Monte Pietralata porta ad Acqualagna. Zone in cui, già dalle prime ore del giorno imperversano cacciatori e tartufai, ma nessuno si è accorto di nulla.

Nella villa di Ca’ Minutolo Di Sotto vive con la famiglia Cleri anche un piccolo cane. L’altra notte la bestiola ha abbaiato a lungo senza destare però l’attenzione dei padroni poiché, durante la stagione venatoria, il cane è piuttosto nervoso e abbaia di frequente. Hanno taciuto invece i due grossi maremmani che vivono in una casa a 500 metri di distanza dalla villa e questo dettaglio potrebbe essere significativo per la ricostruzione dell’azione dei banditi. L’abitazione dell’ingegnere Cleri, ex dipendente dell’Api di Falconara dove ha ricoperto il ruolo di responsabile della sicurezza della raffineria, è dotata di un articolato sistema d’allarme e ancora non è chiaro se l’impianto abbia mal funzionato o se sia stato messo fuori uso dai banditi.

Le vittime della rapina, dopo essersi riprese dal terribile choc, hanno chiamato i carabinieri di Urbino che ora indagano sull’accaduto . Il modus operandi dei colpi rivela affinità con la rapina in villa a Ca’ Gian Filippo, che nello scorso gennaio aveva preso di mira l’abitazione dei famigliari del virologo Roberto Burioni. 
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