Trovata morta a Fano la giovane cameriera ucraina scomparsa: è stata uccisa a coltellate e nascosta in una valigia. Fermato il marito egiziano: l'ipotesi è di femminicidio

Trovata morta a Fano la giovane cameriera ucraina scomparsa. Nei giorni scorsi aveva litigato con il compagno
Trovata morta a Fano la giovane cameriera ucraina scomparsa. Nei giorni scorsi aveva litigato con il compagno
di Lorenzo Furlani e Gianluca Murgia
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Lunedì 14 Novembre 2022, 11:18 - Ultimo aggiornamento: 15 Novembre, 08:37

FANO - E' stata trovata senza vita, colpita da tre fendenti e nascosta dentro una valigia, la giovane donna di cui ieri era stata segnalata la scomparsa a Fano: la vittima è Anastasiia Alashri, 23 anni. La ragazza madre era una profuga dall'Ucraina in guerra: era arrivata a Fano (viveva in via Trieste, zona mare) con un figlio di 2 anni. In relazione alla sua morte gli inquirenti procedono per l'ipotesi di femminicidio. Il cadavere, sul quale sono state rinvenute almeno tre coltellate, è stato ritrovato in zona Belgatto di Fano all'interno di una valigia. Ritrovati anche due coltelli e un borsone con indumenti della donna: i vestiti che Anastasiia era andata probabilmente a prendere in casa dal marito (che aveva denunciato per vessazioni, pochi giorni fa, prima di essere ospitata da un collega). E' stato proprio il marito, bloccato ieri nella stazione di Bologna con diverse migliaia di euro, a fornire agli inquirenti le coordinate per ritrovare il corpo, ormai senza vita, di Anastasiia. 

Il marito bloccato alla stazione di Bologna

Lavorava in un ristorante di Fano

Anastasia lavorava come cameriera in un ristorante della città, L'Osteria della Peppa della famiglia Carloni. L'allarme era partito ieri dallo stesso ristorante, perché la giovane non si era presentata al lavoro. I giorni precedenti era apparsa profondamente turbata e aveva raccontato di aver avuto un litigio con il suo marito egiziano (43 anni), il quale l'avrebbe minacciata per una crisi di gelosia. L'egiziano è stato fermato nella notte nella stazione di Bologna: ora si trova in stato di fermo con l'accusa di omicidio.

Anastasiia Alashri, 23 anni

Le ricerche

Le ricerche erano scattate subito, nella giornata di domenica, coordinate dalla Prefettura, con una task force che ha utilizzato anche i cani molecolari per perlustrare un'ampia zona, da via Papiria e il canale Albani a Sassonia. Le ricerche si erano concentrate in serata nella zona dell'ex pista di go kart perché sotto il cavalcaferrovia era stato rinvenuto il telefonino della donna. I sospetti di una morte violenta, dunque, si sono rilevati fondati. Il compagno della giovane è stato rintracciato domenica sera nella stazione centrale di Bologna. 

La ristoratrice Martina Carloni: «La notizia ci ha sconvolto»

La giovane ucraina trovata morta lavorava come cameriera da qualche mese all'Osteria della Peppa, in via Vecchia a Fano. La titolare Martina Carloni, appresa la notizia, ha diramato questo comunicato: «Abbiamo appreso del decesso di Anastasia Alashiri che lavorava dallo scorso maggio come cameriera nel nostro locale a Fano.

La notizia ci ha sconvolto, la ragazza era molto brava e dimostrava grande dedizione per il suo lavoro. Sappiamo che dava lezioni di pianoforte nel tempo libero perchè era la sua grande passione. Esprimo a nome mio, della mia famiglia e dei dipendenti le nostre piu sentite condoglianze rimarrà sempre nei nostri cuori».

LA RICOSTRUZIONE: Era arrivata a Fano lo scorso marzo

Un passo indietro. Dopo la denuncia di scomparsa di Anastasiia Alashri, classe 1999, sporta nella tarda mattinata di ieri 13 novembre da un suo amico nella Stazione Carabinieri di Fano, era iniziata l’intensa attività di ricerca protrattasi fino alle prime ore del mattino di oggi.  La donna, profuga ucraina, era giunta a Fano nel mese di marzo, fuggita da Kiev a seguito degli eventi bellici, unitamente al marito di origini egiziane, classe 1980, ed al figlio della coppia di 2 anni.

Le vessazioni denunciate: era andata a stabilirsi da un collega

Negli ultimi mesi, però, a causa dell’elevata conflittualità del rapporto, Anastasiia aveva manifestato la volontà di separarsi. La situazione è andata deteriorandosi sempre più, fino allo scorso 11 novembre, quando la giovane ragazza aveva deciso di rivolgersi ai Carabinieri e denunciare le vessazioni a cui suo marito da tempo la sottoponeva. Tale stato di cose aveva anche indotto la donna ad abbandonare l’abitazione e a rifugiarsi nella casa di un suo amico e collega di lavoro. 

Era tornata a casa a prelevare gli effetti personali

Nella mattinata di ieri, Anastasiia aveva deciso di ritornare a casa sua per prelevare degli effetti personali: qui ha incontrato l’ex convivente con cui evidentemente si è innescavato l’ennesimo acceso diverbio. Da quel momento si sono perse le tracce della ragazza, al punto che il suo amico, preoccupato, ha deciso di rivolgersi ai Carabinieri e denunciare l’accaduto. 

Le ricerche: l'egiziano fermato a Bologna e sottoposto a stato di fermo


Subito avviate le attività di Polizia Giudiziaria coordinate dalla Procura della Repubblica di Pesaro, che hanno visto impegnati i militari del Nucleo Investigativo di Pesaro-Urbino e della Compagnia di Fano. Il presunto responsabile è stato rintracciato nella Stazione ferroviaria di Bologna – mentre verosimilmente tentava di allontanarsi dal territorio nazionale - e sottoposto a fermo di indiziato di delitto per il reato di maltrattamenti in famiglia, misura al vaglio dell’autorità giudiziaria felsinea. Preziosa la collaborazione del Nucleo Investigativo e della Polfer di Bologna, questi ultimi coinvolti, su precisa indicazione dei militari, nel controllo dell’indagato e consegna agli operanti. 

La confessione utile al ritrovamento del cadavere

L'uomo, evidentemente pressato dopo essere stato fermato in stazione a Bologna, ha fornito alcuni elementi che hanno consentito il ritrovamento del cadavere in un’area rurale del comune di Fano. Nel posto è stata rinvenuta anche una borsa con degli indumenti da donna e due armi bianche che potrebbero avere attinenza con l’omicidio. Alla luce dei nuovi elementi raccolti la Procura della Repubblica di Pesaro ha emesso immediatamente il decreto di fermo per il reato di omicidio notificato poi all’indagato nel Comando Provinciale CC di Bologna che veniva poi ristretto alla casa Circondariale di Bologna a disposizione del competente Giudice. Sotto sequestro  l’abitazione dell’indagato e la sua auto, dove sono in corso ulteriori accertamenti di natura scientifica volti all’acquisizione di eventuali ulteriori elementi utili a ricostruire il grave fatto di sangue.  

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