FANO Avverrà oggi la firma del verbale di consegna dell’area di via Vitruvio, dove in occasione di lavori di ristrutturazione di uno stabile, sono venuti alla luce interessanti reperti romani. Con la formalizzazione dell’atto tra la ditta proprietaria dell’edificio e la Soprintendenza, quest’ultima è messa nelle condizione di estendere le ricerche per accertare se gli ambienti ritrovati appartengano, come tutti si augurano, alla basilica di Vitruvio.
La burocrazia
Passeranno ancora alcuni giorni per alcuni adempimenti burocratici, poi gli scavi riprenderanno, non oltre comunque il mese di maggio. «E’ una grossa opportunità – ha dichiarato l’assessora alla Cultura Cora Fattori – quella che si è presentata alla nostra città, grazie alle ricerche preventive organizzate nell’ambito del progetto di ristrutturazione della palazzina di via Vitruvio, sia per aggiungere un altro tassello alla mappa archeologica della città, sia per aggiungere un altro capitolo alla ricerca della famosa basilica». Raramente, infatti, il Ministero si è mosso con la stessa celerità, finanziando le nuove ricerche, se non per siti particolarmente importanti e se quanto scoperto recentemente in centro storico a Fano appartenesse veramente alla basilica di Vitruvio, sarebbe il rinvenimento del secolo: una fonte di attrazione pari, se non superiore, alla esposizione dell’atleta di Lisippo se la statua fosse restituita dal Getty Museum alla città.
In vista dell'estate
Ci si organizza per la prossima estate, tutte e tre le parti si sono trovate d’accordo nel rendere più accessibile un’area che a tutt’oggi, mostrandosi sempre chiusa, richiede la prenotazione; il che rende non del tutto facile la visita a quei turisti che hanno poco tempo a disposizione; eppure si tratta di una delle immagini più suggestive della Fano romana, un sotterraneo che conserva testimonianze considerevoli di un tempio, le cui dimensioni hanno fatto credere per lungo tempo trattarsi della basilica di Vitruvio. In realtà non è così! Anche se ancora non è stata individuata la divinità a cui la costruzione era dedicata, certò è che si tratta di un edificio monumentale, situato in area forense, nei pressi del teatro, aperto al cuore dell’antica Fanum Fortunae con due ali simmetriche di cui una nota da tempo, in quanto riemersa dagli scavi di fine Ottocento e l’altra scoperta recentemente nel momento in cui si è scavato all’interno del capannone dell’ex filanda in via De Amicis.
La strada giusta
«E’ un ulteriore passo – ha dichiarato l’assessora Fattori – verso la valorizzazione delle nostre attrattive archeologiche. Nella prossima estate i turisti potranno entrare regolarmente nella zona sottostante il convento di Sant’Agostino e, volendo, potranno sempre contare per una visita guidata sulla disponibilità dell’Archeoclub di Fano, presieduto dal professori Piergiorgio Budassi».
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