Chiusi il liceo Nolfi e l'Iis di Urbino:
duemila studenti sono senza aule

Chiusi il liceo Nolfi e l'Iis di Urbino: duemila studenti sono senza aule
di Gianluca Murgia
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Sabato 7 Settembre 2019, 09:35

FANO - Allarme rosso a 10 giorni dall’inizio delle lezioni. I due edifici che ospitano il liceo Nolfi, in base a verifiche statiche e di vulnerabilità sismica, sono stati ritenuti non idonei ad ospitare studenti. Tradotto: le lezioni si dovranno svolgere in un’altra sede. Il plesso di via Tomassoni 4 sarà recuperato e reso di nuovo fruibile, dopo mirati interventi su alcuni elementi strutturali, indicativamente a dicembre. L’edificio ex Carducci al numero 2 di via Tomassoni, invece, non ospiterà mai più studenti.

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La notizia è giunta inaspettata in Provincia dove, ieri sera, si è tenuto un summit con sindaci, assessori e dirigenti scolastici. Per gli studenti fanesi del Nolfi si sono ipotizzate due soluzioni tampone. Tra queste l’impiego di moduli prefabbricati (delle piccole casette da piazzare in aree ancora da individuare ma che devono avere allacci per i servizi igienici e riscaldamenti) o lezioni pomeridiane in aule “prestate” da altre scuole fanesi. 
 
Sulla stessa barca anche l’Iis “Raffaello” di Urbino, l’Istituto d’istruzione superiore di via Muzio Oddi. Anche questo plesso, come il Nolfi, risale alla metà degli anni ‘60 e, viste le forti criticità sui materiali delle strutture in cemento armato, sarà chiuso per sempre. Anche in questo caso le soluzioni prese in esame, al momento, sono due: l’utilizzo di moduli prefabbricati e turni pomeridiani in altri istituti con tutti i disagi che ne conseguiranno. Si pensi solo al trasporto scolastico. Le verifiche statiche e di vulnerabilità sismica sono state finanziate dal Miur (Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca) ed effettuate da tecnici incaricati dall’amministrazione provinciale attraverso apposito bando. Ieri sera, la comunicazione ufficiale ha spiazzato tutti: è emerso che i due edifici che ospitano il liceo “Nolfi” di Fano (ex Carducci in via Tomassoni 2 e plesso in via Tomassoni 4) e quello dell’Iis “Raffaello” di Urbino presentano forti criticità sui materiali delle strutture in cemento armato, tali da impedire la riapertura per l’anno scolastico 2019-2020. Mentre il plesso del “Nolfi” in via Tomassoni 4 potrà essere recuperato e riaperto, per l’edificio del “Nolfi” ex Carducci e per l’Iis “Raffaello” di Urbino la situazione è stata considerata non idonea all’attività scolastica. 

«La difficoltà più immediata a cui far fronte - ha evidenziato la vice presidente della Provincia, Chiara Panicali - è reperire nuovi spazi per circa 2.000 tra studenti e personale scolastico. E’ una situazione di emergenza a cui va data immediata risposta. Non ci aspettavamo che le verifiche statiche potessero evidenziare questa condizione, anche perché nelle due strutture del Nolfi di Fano non c’erano fessurazioni e al Raffaello erano presenti limitate fessurazioni, costantemente monitorate, ma nulla che facesse prevedere questo epilogo. Invece le verifiche statiche, che sono molto approfondite, con prelievo di campioni di cemento e ferro da analizzare, danno risultati chiari. La relazione ufficiale dei tecnici è giunta questa mattina, è evidente che le scuole vanno immediatamente chiuse in quanto non più idonee allo svolgimento delle attività scolastiche. Abbiamo informato il Prefetto ed i sindaci di Fano ed Urbino, che emetteranno le relative ordinanze, oltre ai dirigenti scolatici». In Provincia l’incontro convocato d’urgenza si è concluso poco prima delle 10. Hanno partecipato, oltre alla vice presidente Chiara Panicali, il sindaco di Fano Massimo Seri con l’assessore Samuele Mascarin ed il dirigente Pietro Celani, il sindaco di Urbino Maurizio Gambini (che ha anche la delega all’Istruzione), i presidi del “Nolfi - Apolloni” Samuele Giombi e del “Raffaello” Daniele Piccari, il direttore generale Marco Domenicucci, il segretario generale della Provincia Michele Cancellieri ed il dirigente del Servizio edilizia scolastica Maurizio Bartoli. Sono state individuate varie soluzioni, anche se la più probabile e più rapida sembra la predisposizione di moduli scolastici temporanei, garantendo al tempo stesso il normale avvio dell’anno scolastico attraverso eventuali doppi turni in altre strutture.

Ora si devono reperire risorse
«La Provincia – evidenziano il direttore generale Marco Domenicucci ed il dirigente del Servizio edilizia scolastica Maurizio Bartoli - si attiverà per reperire risorse per affrontare l’attuale situazione d’emergenza. Dall’incontro è emersa grande collaborazione fra enti e dirigenti scolastici per risolvere al meglio la situazione».

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