FANO - L’avrebbe violentata dopo una passeggiata romantica al Lido di Fano. Poi se ne sarebbe vantato con gli amici. Ieri mattina, nel Tribunale di Pesaro, la requisitoria del pm Silvia Cecchi che ha formulato la richiesta di condanna nei confronti di un 20enne fanese. L’aggressione nei confronti dell’allora 17enne fanese, sarebbe avvenuta il primo agosto del 2020, alle 3 di notte, in zona Lido a Fano, a fianco del porto canale.
I fatti
Lui, appena maggiorenne all’epoca dei fatti, però nega tutto, sostenendo che la ragazza era consenziente seppur avesse bevuto un po’ troppo, come del resto lui. Lei aveva cristallizzato tutto in un incidente probatorio qualche mese fa raccontando di come sia stata costretta a quel rapporto non voluto. La ragazza era uscita per la prima volta con il 19enne e dopo una passeggiata iniziale la giovane ha detto di essere stata afferrata con forza dal ragazzo malgrado lei gli dicesse che non intendeva proseguire oltre alla semplice amicizia. Una presa fatale e nonostante il rifiuto di andare oltre, il ragazzo l’avrebbe violentata. Il 19enne, secondo il racconto di lei, si sarebbe poi andato a vantare con gli amici di quel rapporto consumato con violenza in spiaggia.
Lei invece ha chiamato i familiari e le amiche e, in lacrime, ha riferito di essere stata violentata, con nome e cognome del responsabile.
Con il referto del pronto soccorso la giovane si è presentata in caserma dai carabinieri per sporgere denuncia contro il ragazzo. Che è finito a processo con l’accusa di violenza sessuale aggravata dall’aver approfittato dello stato di inferiorità psicofisica della minore che aveva bevuto. Un’indagine che ha visto il sequestro dei vestiti che la ragazza indossava di quella sera oltre alla produzione del referto medico. A difendere il 19enne l’avvocato Francesco Coli assieme all’avvocatessa Ilaria Daniele del foro di Urbino. Lui respinge ogni addebito.
La requisitoria
Ieri il pubblico ministero Silvia Cecchi, al termine della requisitoria in rito abbreviato, ha chiesto la condanna del giovane a 3 anni. La ragazza si è costituita parte civile con l’avvocato Raffaella Ricci che ha chiesto 60 mila euro come risarcimento. Il 27 ottobre toccherà alle difese prima della sentenza.