I francesi stregati dalle vongole: «Filiera fanese eccezionale, una grande qualità»

I francesi stregati dalle vongole: «Filiera fanese eccezionale, una grande qualità»
I francesi stregati dalle vongole: «Filiera fanese eccezionale, una grande qualità»
di Massimo Foghetti
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Martedì 4 Gennaio 2022, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 08:54

FANO  - Dopo aver conquistato il mercato spagnolo, la produzione delle vongole fanesi si pone alla conquista di quello francese. Non è un caso che nei giorni scorsi, una troupe dell’emittente televisiva nazionale France 3, è giunta a Fano per documentare tutto il sistema di produzione dei molluschi, dalla pesca alla lavorazione all’interno del nuovo stabilimento appena inaugurato nel settembre scorso della Copromo. 


Avvezzi soprattutto al consumo delle ostriche, i francesi stanno iniziando a ad apprezzare anche il gusto delle vongole. «L’interesse di France 3 – ha evidenziato Tonino Giardini portavoce dei vongolai fanesi – ci ha lusingato e allo stesso tempo ha confermato le potenzialità di sviluppo del mercato delle vongole. 


L’emittente televisiva è solita infatti fare dei servizi di carattere gastronomico, scegliendo alimenti di grande qualità, come il parmigiano reggiano, il tonno di Cetara e ora le vongole fanesi che costituiscono benissimo un alimento a sé oppure la base per condire la pasta, il cui consumo sta crescendo anche sulle tavole francesi».

Fino ad oggi il mercato d’oltralpe assorbiva solo una piccola percentuale pari all’1 – 2 per cento, della produzione fanese, ora invece le prospettive aumentano, dando un ulteriore impulso ad un settore della economia cittadina che, grazie a una gestione oculata delle risorse, si è mantenuto sempre ad un buon livello. 


La troupe di France 3 è salita su una vongolara a notte fonda e ha documentato tutte le fasi della pesca, poi ha seguito tutto il procedimento di lavorazione del prodotto nel nuovo stabilimento del porto di Fano, finché non ha potuto gustare il sapore della vongola fanese al ristorante La Lanterna di Metaurilia. 


«Quello che abbiamo evidenziato – ha aggiunto Giardini – è la sostenibilità di questo tipo di pesca: a differenza di altre attività, tutto quello che viene tratto dal mare, ma non è commerciabile viene rigettato in acqua garantendo la sua sopravvivenza. Come è noto infatti la quantità di vongole pescabili è contingentata e fa riferimento alle misure prescritte dalla Comunità Europea. Tutto ciò che supera tali limiti viene scaricato fuori bordo facendo sì che vada a reinsediarsi sul fondo continuando il suo sviluppo». In effetti il consuntivo del 2021 ha mostrato buoni risultati, meglio di quelli ottenuti l’anno precedente, tanto che, nonostante il Covid, si sono potute sfruttare al massimo tutte le quote di pesca consentite. 


Se il settore della ristorazione ha sofferto per le limitazioni imposte dalle norme anti pandemia, il consumo familiare, quello che fa riferimento al sistema di commercializzazione delle pescherie ha coperto ogni vuoto, consentendo di porre sul mercato tutto il prodotto consentito, senza alcuna rimanenza e questo nonostante un sistema di autoregolamentazione della pesca non poco severo che limita alquanto l’attività delle vongolare.

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