FANO - Quattro incendi in fotocopia, sempre durante la notte e sempre appiccati a cassonetti per la raccolta differenziata dei rifiuti. Tutti gli indizi, sostengono i carabinieri di Fano, portano a una sola persona: un trentanovenne residente in città, che è stato deferito alla Procura della Repubblica a Pesaro per il reato di danneggiamento da incendio.
Le verifiche
Gli accertamenti hanno impegnato i militari in servizio nella stazione di Fano per poco meno di un mese, essendo gli episodi iniziati l’11 gennaio scorso, quando i vigili del fuoco furono chiamati in zona Don Gentili, due volte nella stessa notte, per spegnere incendi che avevano distrutto un paio di cassonetti stradali appartenenti alla società Aset spa: bruciato un contenitore in via Lambruschini e un altro in via Don Bosco. Un altro episodio analogo risale invece al 31 gennaio scorso, ma questa volta a Sassonia in viale Alighieri, dove le fiamme avvolsero un altro cassonetto dei rifiuti.
L’errore
L’altro ieri notte, infine, i vigili del fuoco hanno ricevuto la quarta chiamata dello stesso tenore, di nuovo dalla zona Don Gentili, un’area a ridosso del centro storico tra via Papiria, via Montegrappa e l’asse Mameli-Gabrielli, ma questa volta da via Cecconi.
Allertati dal personale di Aset spa, sono intervenuti i carabinieri della compagnia locale, che hanno individuato il trentanovenne nelle vicinanze, denunciandolo poi alla Procura della Repubblica.
La pericolosità
L’elemento economico è però solo uno degli aspetti che definiscono la pericolosità dell’incendiare cassonetti. In alcune analoghe circostanze nell’arco degli ultimi tre anni (a scanso di equivoci da tenere ben distinte rispetto ai quattro recenti episodi) c’è mancato poco che il fuoco si estendesse anche ai veicoli parcheggiati nelle vicinanze dei contenitori oppure alle siepi circostanti.