Razzia di biciclette elettriche davanti alla figlioletta, coppia di ladri in trasferta da Rimini arrestata dalla polizia

La polizia ha arrestato una coppia ritenuta responsabile di un raid di furti a Fano
La polizia ha arrestato una coppia ritenuta responsabile di un raid di furti a Fano
di Osvaldo Scatassi
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Sabato 13 Novembre 2021, 07:55

FANO - Una famigliola come tante. Mamma, papà, una figlioletta e una sorellina in arrivo nel pancione della donna. Per gli agenti del commissariato fanese, però, quel quadretto rassicurante sarebbe diventato spesso una sorta di copertura, un modo per sviare eventuali attenzioni. Arrestata per furto una coppia residente a Rimini, alla quale sono contestate una ventina di furti a Fano tra il centro storico e la zona mare.

Gli obiettivi
I due, lei trentenne, lui di cinque anni più grande, avrebbero colpito nelle farmacie, nei centri commerciali, per strada e in un caso sarebbero anche penetrati all’interno di un’abitazione privata. Le indagini svolte dalla polizia, coordinate dal vice questore Stefano Seretti, hanno permesso di accertare che entrambi rivolgevano particolare attenzione alle biciclette elettriche di migliore qualità. Articoli piuttosto costosi e vederli spartire con una certa frequenza aveva prodotto allarme sociale.

Cinque biciclette elettriche sono state recuperate e restituite ai legittimi proprietari. I due arresti sono stati effettuati a Rimini in esecuzione di un’ordinanza emessa dall’autorità giudiziaria del Tribunale a Pesaro, che dispone la custodia in carcere per entrambi i componenti della coppia.

Ha collaborato la squadra mobile della Questura nel capoluogo romagnolo. La giovane donna e il suo compagno avevano cominciato a gravitare su Fano da quando lei era stata accolta in una comunità locale assieme alla figlioletta di sei anni, in seguito a un provvedimento disposto dall’autorità giudiziaria per i minori. 

Era in una comunità
Risulta dagli accertamenti della polizia che la trentenne avesse iniziato a compiere furti già nella struttura che la stava ospitando, dopodiché il campo d’azione si sarebbe allargato anche all’esterno, con maggiore frequenza nella città murata e negli altri quartieri turistici. La vicenda risale infatti alla scorsa stagione estiva, quando la donna era in stato interessante avanzato. Sono stati proprio i furti di biciclette e nei centri commerciali che hanno messo il personale del commissariato sulle tracce della donna e del suo compagno, che la raggiungeva in treno quasi ogni giorno, spostandosi da Rimini a Fano.

Anche al trentacinquenne è stata contestata la partecipazione attiva ai furti, avrebbe inoltre contribuito al trasferimento della refurtiva verso la Romagna e in particolare delle biciclette elettriche, che sarebbero state caricate sui treni dei viaggi di ritorno. Gli inquirenti ritengono che, nonostante la gravidanza avanzata, la donna effettuasse sopralluoghi spostandosi in bicicletta insieme con la figlioletta nel cestino. La bambina sarebbe stata presente anche quando mamma e papà sarebbero passati all’azione con le tronchesi per tagliare le catene dei velocipedi elettrici.

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