Bomba d'acqua a Fano, c'è chi usa il canotto sulla Statale 16. E l'emergenza non è ancora finita

Bomba d'acqua, in canotto per le strade ma l'emergenza non è ancora finita
Bomba d'acqua, in canotto per le strade ma l'emergenza non è ancora finita
di Osvaldo Scatassi
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Martedì 6 Giugno 2023, 01:10 - Ultimo aggiornamento: 7 Giugno, 07:19

FANO -  Il maltempo non dà tregua al Pesarese e colpisce a sorpresa. Dopo Pesaro il 16 maggio, dopo l’entroterra lo scorso weekend con la frana sulla Flaminia e la strage dei cavalli sul Catria, ieri è toccato a Fano colpita da una bomba d’acqua improvvisa e violenta. Due ore di pioggia torrenziale hanno messo in crisi la rete idraulica di Fano, provocando allagamenti diffusi.

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Chiusi per impraticabilità alcuni tratti urbani della statale Adriatica e della viabilità principale, oltre che tre sottopassi (Lido compreso) e il piazzale della stazione ferroviaria, dove il ristagno dell’acqua è arrivata al livello del marciapiede, peraltro senza creare ulteriori disagi nei locali interni.

Sott’acqua diversi garage di abitazioni private. In via Pisacane una delle zona più tormentate c’è chi si è cimentato nell’attraversamento della strada con il canotto. Un po’ per burla certo, ma non troppo: il video e le foto diventati virali sui social erano la dimostrazione che sul canotto si poteva arrivare da un marciapiede all’altro guadando la statale 16 allagata.


La normalizzazione


Nel tardo pomeriggio la situazione si è pian piano normalizzata, nonostante qualche ulteriore rovescio ma di minore durata e intensità. Con l’attenuarsi delle precipitazioni, iniziate intorno alle 14.30 di ieri, la polizia locale ha potuto riattivare la circolazione, adottando misure graduali per quanto riguardava il traffico sulla statale Adriatica, che era stata invasa in più punti da uno spessore di acqua piovana: all’incrocio tra via Pisacane e viale della Repubblica lambiva la sommità dello spartitraffico. Una zona critica, che aveva evidenziato problemi dello stesso tipo anche in altre circostanze analoghe. In quella zona la Nazionale è una sorta di conca che raccoglie dalle strade del quartiere San Lazzaro, poste di poco più in alto. All’effetto del ruscellamento si è abbinata l’acqua sputata fuori dai tombini, segno che la rete idraulica non riusciva più a smaltire.

La circolazione è stata dunque interrotta poco più a nord dell’incrocio con viale della Repubblica, da un lato, e dall’altro all’altezza del cavalca-ferrovia. 

La Statale chiusa e riaperta


La Statale 16 è stata poi riaperta al traffico diretto verso Marotta, quindi è stata la volta della corsia opposta, dove si era accumulato un maggiore quantitativo di acqua piovana. Più o meno analoga la situazione che si era creata sul piazzale della stazione ferroviaria e sulla vicina statale Adriatica. In corrispondenza della rotatoria con viale Vittorio Veneto, la parte più esterna del marciapiede ha ceduto in un punto e l’asfalto della Nazionale si è come sgretolato: il tratto è stato transennato a titolo precauzionale, in attesa delle verifiche tecniche.

Ha invece dimensioni più contenute il buco apertosi in via Girolamo da Fano a causa delle precipitazioni torrenziali. In tilt, di conseguenza non percorribili per qualche tempo, i sottopassi al Vallato, in via Papini a Rosciano e al Lido, dove l’acqua piovana ha ristagnato per la terza volta in poche settimane, nonostante nel dicembre scorso sia stato inaugurato un impianto anti-allagamento, una vasca di prima pioggia da 800.000 euro.

Tutto il primo pomeriggio di ieri è stato comunque punteggiato, sui social, da ripetute segnalazioni di difficoltà. È il caso di via Pizzetti alla Paleotta, dove ogni rovescio più potente del solito provoca un riversamento di acqua piovana dalla parte alta alla parte bassa del quartiere. Non andava meglio a Carrara oppure a Sant’Orso, a Rosciano (uno spesso strato di ghiaia è stato depositato sulla Flaminia dai rigagnoli che scendevano dalle colline circostanti), in via del Ponte a San Lazzaro, in via Fragheto in zona Quadrilatero, dove il traffico è stato temporaneamente deviato. Del tutto allagato il parco a Centinarola.


La tenuta dei fiumi


Ecco la situazione a Fano subito dopo il nuovo episodio meteorologico estremo di questa turbolenta primavera, che ha impegnato la polizia locale, i vigili del fuoco, le altre forze dell’ordine e i volontari della Protezione civile. Hanno tenuto bene sia i principali corsi d’acqua (quindi il fiume Metauro e il torrente Arzilla) sia il temuto rio Crinaccio. Qualche albero è caduto a Roncosambaccio, a Monte Giove, a Fenile e a Prelato, infiltrazioni di umidità nella materna Gallizi e nel nido Il Grillo, mezzo metro di acqua nella cucina scolastica in largo Saint Ouen l’Aumone. Registrati problemi anche nell’edificio scolastico a Falcineto.
 

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