FANO - Tavolozze apparecchiate per gli studenti del liceo artistico “Apolloni” le due mini-rotatorie nei pressi della stazione ferroviaria, così come anche gli elementi di contenimento in calcestruzzo lungo l’ampliato retrospiaggia dell’Arzilla. L’affresco dei rondò alla curva tra via Pisacane e viale XI Settembre e in piazzale Rosselli, all’incrocio tra via Cavallotti e viale Battisti, è già stato completato, dopo un piccolo slittamento suggerito dal meteo, mentre l’altra è operazione programmata per l’inizio della prossima settimana.
Dopo che all’inizio era stato deliberatamente creato un alone di mistero sul tema delle prime due decorazioni, ecco che si è materializzata la scelta artistica di rileggere due opere di Matisse, mentre è già stabilito da tempo che debba essere l’immagine del mare, con i suoi colori e le sue forme, a connotare le terrazzine che incapsulano la scarpata ferroviaria alle spalle degli stabilimenti balneari dell’Arzilla, il cui movimento sinuoso aiuterà a riprodurre proprio il fluire delle onde.
L’obiettivo principale dell’operazione di allargamento concertata con Rfi, che era garantire il passaggio dei mezzi di soccorso perennemente in difficoltà, da aggiungere a quello rendere più scorrevole il flusso di pedoni e ciclisti, rischia poi di essere vanificato dal parcheggio abusivo degli scooter sotto il ponte, che specie nelle giornate più affollate diventa esercizio sistematico. Sulla questio ne interviene Lupus in Fabula.
«Tutti sanno che sulle piste ciclabili possono circolare le biciclette e al massimo pedoni. Invece a ben vedere questo percorso è soprattutto una strada - afferma il vicepresidente Claudio Orazi - , non solo perché non c’è nessun cartello che indichi la sua natura di pista ciclabile, ma soprattutto perché è percorsa indistintamente da moto e auto, le quali poi parcheggiano sulla striscia di sabbia vicino alla scarpata». «Per evitare la commistione di mezzi a motore, biciclette e pedoni, ed evitando possibili incidenti a danno di questi ultimi» Orazi propone di «riservare al parcheggio delle moto solo il primo tratto del percorso (oppure, ancor meglio, realizzare tale parcheggio a monte della ferrovia), e destinare la gran parte della ciclabile al transito e sosta solamente di biciclette e pedoni. Alle auto andrebbe invece consentito solo il carico e scarico ma non la sosta».