Fano, vendite trappola on line e falsi incidente: smascherati cinque truffatori

Fano, vendite trappola on line e falsi incidente: smascherati cinque truffatori
Fano, vendite trappola on line e falsi incidente: smascherati cinque truffatori
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Giovedì 24 Ottobre 2019, 12:49

FANO - Vendite on line, con anticipi incassati e prodotti mai cosegnati, e trucco del falso incidente: i poliziotti del commissariato di Fano smascherano e denunciano cinque truffatori.

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Nella prima categoria di truffa on line, le indagini condotte dagli investigatori del Commissariato fanese hanno portato all’identificazione di 4 connazionali, tutti originari di regioni del centro-sud e già conosciuti alle Forze di Polizia per reati specifici. In particolare, le denunce dei truffati avevano tutte come oggetto l’acquisto di beni usati su una piattaforma on line di vendite. Il modus operandi, simile per tutti i predetti casi, consisteva nel fornire le coordinate per effettuare il versamento degli importi concordati, anche tramite contatti telefonici diretti, di un acconto o dell’intera cifra pattuita, per poi non inviare mai il prodotto venduto. Nei 4 casi oggetto di indagine, riguardanti la vendita di un’aspirapolvere, di un motociclo, di una fotocamera e di un contratto di assicurazione per auto, gli importi pagati variavano da 300 a 1000 euro.

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Nella seconda categoria delle truffe in danno di anziani, è stato denunciato per truffa aggravata un soggetto di origine campana, noto alle Forze dell’Ordine per il coinvolgimento in numerosi altri episodi del genere, verificatisi in tutta Italia, tanto da far ipotizzare la propria appartenenza ad un vero e proprio sodalizio criminale specializzato nella commissione di truffe, per aver “spillato” soldi e preziosi ad una anziana fanese. La persona anziana, sola in casa, sempre in orario mattutino, riceveva la telefonata di un fantomatico avvocato, che asseriva di chiamare per conto del figlio, il quale, a suo dire, non riusciva a mettersi in contatto con il genitore. La potenziale vittima, comprensibilmente preoccupata, subito componeva il numero di cellulare del proprio congiunto al quale, però, rispondeva un uomo che, dopo essersi qualificato come “comandante dei Carabinieri”, lo informava che il figlio era incorso in un incidente stradale, che stava bene, ma che si trovava in stato di fermo in caserma e che, pertanto, non poteva parlargli direttamente. Continuava sostenendo che la sua auto era priva di copertura assicurativa e che se avesse versato subito il denaro necessario a pagare la relativa polizza ed il verbale, avrebbe evitato la sospensione della patente, il processo in tribunale per il giorno successivo e la condanna alla detenzione in carcere per almeno sei mesi. Veniva quindi fornito il numero di cellulare di un fantomatico avvocato, da contattare per l’immediata consegna della somma di denaro necessaria. A questo punto l’anziano, in preda ad una comprensibile agitazione, chiamava l’avvocato per accordarsi sulla consegna della cifra richiesta (circa 5.000 euro in contanti o, in caso di mancanza di liquidità, l’equivalente in gioielli in oro). 
 

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