Fano, straziato dal pitbull, l'amico:
«Non riuscivo neanche a riconoscerlo»

Fano, straziato dal pitbull, l'amico: «Non riuscivo neanche a riconoscerlo»
di Osvaldo Scatassi
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Domenica 5 Agosto 2018, 05:35

FANO - Sottoposto a un drammatico intervento chirurgico il pensionato fanese Sirio Giovannelli, 67 anni, venerdì scorso azzannato alla testa e alle braccia da un pittbull. All’ospedale Torrette di Ancona è stato operato alle terribili ferite provocate da morsi ripetuti e profondi. Un episodio agghiacciante, ricostruito dai vigili urbani di Fano sulla base delle testimonianze. Tra queste il racconto di Elio Busca, il coraggioso pensionato che ha allontanato il pitbull, urlando e lanciandogli contro degli oggetti: «Non sono riuscito a dormire, avevo ancora negli occhi quel volto ferito dai morsi, così rovinato da non riconoscere il mio compagno di scuola alle medie».
 
L’intervento chirurgico ha stabilizzato le sue condizioni, dopo che si erano aggravate nel corso della serata, ma l’ex titolare del bar alla stazione ferroviaria resta in condizioni gravi: ieri i medici anconetani non avevano ancora sciolto la prognosi.
Alla Procura è stata trasmessa un’informativa a carico di ignoti. Sono ancora visibili grosse chiazze di sangue rappreso nel campetto da calcio fra via San Lazzaro e la scuola primaria Montessori, dove il pensionato aveva liberato il cane per farlo correre un po’. Giovannelli aveva occasionalmente accettato di portare a passeggio il pitbull per fare una gentilezza alla proprietaria, 41 anni, origini cubane, anche lei residente a San Lazzaro. Il cane è stato posto sotto sequestro su disposizione del pm Valeria Cigliola e ora si trova in un box di sicurezza nel canile comunale Melampo, a Tre Ponti. «Lì resterà in osservazione per una decina di giorni e sarà restituito alla proprietaria solo quando sarà concluso il percorso rieducativo», spiegava ieri la veterinaria Stefania Liani. «Lo vedo smarrito – affermava Simona Maroccini di Melampo – direi quasi distrutto. I cani sono consapevoli delle loro azioni e adesso Piquintin, questo il suo nome, rifiuta anche il cibo. Si spaventa per nulla e la sua paura, già vista tante altre volte qui in canile, è per me un segnale preciso».

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