FANO - L’Autorità d’ambito territoriale ottimale (Aato) ha chiamato a raccolta i sindaci del territorio e programmare un tavolo di confronto urgente con Aset, Marche Multiservizi ed Enel Energia. L’inquinamento diffuso dei pozzi di Fano, recentemente «venuto a galla», per citare le parole del direttore dell’Aato, Michele Ranocchi, rischia di rendere ancora più difficile la gestione della risorsa idrica e dell’approvvigionamento, in assenza di precipitazioni e considerando la situazione degli invasi del Metauro.
Summit con Enel, Aset e Mms
«Stiamo affrontando e vagliando le problematiche, fra portate dei bacini e quant’altro giorno per giorno – osserva Ranocchi – provvedimenti immediati e più severi al momento non sono previsti.
Problema per la siccità
Nell’ordinanza emessa dall’Aato il 22 giugno scorso è riportato che “nell’area posta a Nord-Ovest degli impianti di ravvenamento della falda presenti in località Torno, comune di Fano, è stato riscontrato il superamento dei valori di concentrazione di soglia di contaminazione riferito al parametro tetracloroetilene. Tra i pozzi attualmente interessati si trovano anche quelli di Falcineto Basso e Ca’ Severi che vengono utilizzati nel periodo estivo per l’approvvigionamento idropotabile dell’acquedotto che serve le località di Cuccurano, di Carrara e di Cannelle con una potenzialità di 10 litri al secondo cadauno». Spetterà poi all’ufficio ambiente della Provincia e ai carabinieri forestale accertare le responsabilità».