Sgombero dell’ex convitto Vittoria Colonna: domani a Fano parte l’operazione

Il sopralluogo all'ex convitto prima dello sgombero
Il sopralluogo all'ex convitto prima dello sgombero
di Andrea Amaduzzi
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Martedì 25 Aprile 2023, 06:30 - Ultimo aggiornamento: 12:26

FANO Sgombero di eventuali nuovi occupanti, rimozione dei materiali, bonifica e sanificazione degli ambienti, sigillatura degli accessi, fatta eccezione per quello principale. Questa l’agenda dell’operazione, confermata per domani e che andrà poi avanti fino al completamento dell’intervento da parte dell’impresa incaricata per almeno qualche giorno, che è stata organizzata per mettere in sicurezza l’ex convitto “Vittoria Colonna” e impedire in futuro le periodiche incursioni abusive degli ultimi mesi. 


L’urgenza


Proprio la frequenza degli episodi, che pure erano stati seguiti da un blitz della Polizia con l’identificazione e l’allontanamento di decine di soggetti, aveva indotto ad accelerare l’intervento inizialmente programmato entro giugno in un vertice condotto a febbraio da amministrazione comunale e Invimit, la società di gestione riconducibile al Mef che nel 2020 fa aveva fatto confluire l’immobile, finito precedentemente sotto l’ombrello di Inps, all’interno del fondo I-3 Silver.

Tutto finalizzato alla realizzazione dell’operazione “Silver house” che ne stabiliva la trasformazione in senior housing, una sorta di cittadella di lusso per pensionati fornita di ogni confort e servizio.


Investimento complessivo stimato all’epoca in 60 milioni e però da spalmare su altre cinque strutture simili, quelle ubicate a Venezia, Verona, Lerici, Spoleto e Giulianova. In quella circostanza il sindaco Seri, che ieri ha preso parte alla seduta del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica in cui è stata riaffrontata la questione, aveva potuto prendere visione insieme al vice sindaco Fanesi dell’idea di fondo, da mettere peraltro a fuoco in funzione di un vero progetto di fattibilità tecnica ed economica sulla scorta di una successiva ricognizione da parte delle proprietà. 


Trattasi di una ristrutturazione estremamente impegnativa anche sul piano funzionale, che nella sua prima stesura sembra non tenesse debitamente conto di alcuni aspetti, come quello relativo ai parcheggi, e dunque ai tre anni in cui il piano è rimasto sulla carta, fatale se ne debbano aggiungere parecchi altri. «Opera imponente ma l’importante è essere dentro la partita» rivendica il sindaco Seri, che attribuisce al suo impegno personale e a quello della giunta, oltre che alla sinergia con Prefetto e Questore e al pressing esercitato sulla proprietà, anche il merito dell’imminente intervento, salutato con soddisfazione anche da chi, come Fratelli d’Italia, aveva spinto perché venisse adottata un’ordinanza.


La tutela


«La cosa fondamentale era arrivare ad un risultato a tutela dei residenti» commenta la consigliera comunale Tarsi, che quanto al progetto di recupero preme «perché sia reso pubblico prima possibile, coinvolgendo anzitutto il consiglio comunale», esprimendo anche il rammarico «per la mancata acquisizione pubblica allo scopo di farne una cittadella per i servizi e la formazione» e comunque raccomandando un monitoraggio attento «perché si programmi una riqualificazione rispettosa del contesto architettonico e urbanistico di una zona di grande pregio, in linea anche con la sua impronta razionalista». 

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