Terremoto in Comune a Fano: si è dimesso il capo di Gabinetto Pietro Celani

Pietro Celani, ex capo di gabinetto del sindaco Massimo Seri
Pietro Celani, ex capo di gabinetto del sindaco Massimo Seri
di Osvaldo Scatassi
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Venerdì 22 Luglio 2022, 04:45 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 05:58

FANO Si è interrotto il rapporto fiduciario tra il sindaco Massimo Seridi Fano e il capo del suo ufficio, Pietro Celani. Una separazione consensuale, comunicata ieri mattina durante la riunione della giunta comunale. Lo sviluppo ha colto di sorpresa diversi fra gli assessori fanesi, anche se è stato preannunciato da polemiche, scricchiolii e tensioni risalenti agli ultimi giorni. Celani conserva la sua funzione tecnica e come dirigente comunale manterrà tutte le competenze, compresa la discussa procedura riguardante la manifestazione d’interesse per il bio-digestore.

Le reazioni

Poche ore dopo l’annuncio il segretario del Pd fanese, Tommaso Della Dora, ha messo nero su bianco lo sconcerto suo e del partito. «Siamo molto dispiaciuti per la scelta del dottor Celani, condivisa con il sindaco Seri, di rimettere il mandato come capo di gabinetto.

A Celani esprimiamo la massima solidarietà per gli immotivati e offensivi attacchi personali che ha ricevuto. Ognuno è libero di vedersi con chi vuole e non può essere una cena, fatta alla luce del sole, a cancellare la stima e la professionalità guadagnate in anni, lavorando nell’interesse del Comune». La giunta fanese e «soprattutto il sindaco» perdono «un valido supporto», in particolare per «le questioni più complesse e delicate». Secondo il Pd fanese, dunque, il motivo delle dimissioni è da ricercare nell’ormai famosa cena a Marotta: allo stesso tavolo Celani, l’assessore comunale Samuele Mascarin e due esponenti dei 5 Stelle, Tommaso Mazzanti e Andrea Serafini. Una circostanza che, proprio per la presenza di Celani, aveva sollevato forti perplessità fra le liste del sindaco e nel gruppo consiliare Azione più Europa, all’interno di una maggioranza già fratturata dalla vicenda del bio-digestore e dalla partita delle nomine nel nuovo Cda di Aset. 

Cosa è successo

Altri esponenti del mondo politico fanese sostengono invece che la cena a Marotta sia stata la classica goccia caduta in un vaso già colmo da tempo. Insomma una sorta di specchietto per le allodole. Sono giorni complicati per l’amministrazione fanese, mercoledì scorso bersagliata dalle proteste del comitato contro il bio-digestore a Barchi, che ha portato sotto il campanile della piazza centrale oltre 500 persone da Terre Roveresche, Mondavio e Fratte Rosa. Un’iniziativa inedita nel suo genere, organizzata anche per contestare la manifestazione d’interesse avviata dal Comune di Fano.  Nella mattinata di ieri è stata diffusa dall’ente locale una nota sul passo indietro, firmata sia dal sindaco sia dall’ormai ex capo gabinetto.

La nota del Comune

Celani ha rassegnato le dimissioni, specifica il testo, «nella consapevolezza che sia urgente e necessario ripristinare un clima di corretto dibattito politico-amministrativo». La nota sottolinea inoltre che «sono fugate le scomposte critiche degli ultimi giorni; nascono dal fatto che il dirigente ha svolto, per motivi di economia organizzativa e secondo la volontà del sindaco espressa sin dal 2014, sia una funzione fiduciaria sia una funzione tecnica». Seri «ha apprezzato la generosità e l’impronta professionale del dirigente».  Si annuncia la nascita in Comune del settore Affari generali e legali, guidato da un direttore amministrativo. Un ruolo che «assorbirà anche le competenze tecniche già svolte da Celani senza soluzione di continuità». 

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