FANO - Aggrediti e derubati perché per il branco lo smalto nero sulle unghie di un ragazzo non era accettabile. Ieri davanti al collegio del tribunale di Pesaro la sentenza per uno dei tre imputati per il pestaggio e la rapina avvenuta alla Rocca Malatestiana di Fano l’8 maggio scorso.
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I fatti
Si tratta del moldavo Robert Costas, 20 anni, accusato di apina e lesioni aggravate, ma non dall’omofobia. Un fatto che aveva scosso l’intero territorio, ma era rimbalzato anche sulle cronache nazionali. Secondo quanto ricostruito Simone Pasquino e Luigi Lupini, oggi maggiorenni, sono stati avvicinati da alcuni ragazzi che li hanno presi in giro prima per il ciuffo bianco, poi per lo smalto nero sulle unghie di Luigi. Con un accendino volevano dargli fuoco per toglierlo. Poi gli hanno strappato le collane. L’amico Simone è intervenuto per cercare di fermarli. Gli hanno sferrato un pugno in faccia, poi calci in bocca, alla schiena, al braccio, ovunque tanto da rompergli il naso (30 giorni di prognosi).
Le indagini hanno portato a rintracciare e identificare gli 8 giovani.
L’aggravante negata
Il pm non aveva ritenuto che potesse essere contestata l’aggravante della discriminazione sessuale perché la banda era dedita alle rapine, cosa avvenuta poco prima nei confronti di due ragazzi bloccati in auto a cui hanno strappato il bracciale. Ad Alkeir è stata contestata la rapina in concorso con Bouzida per aver accerchiato l’auto di due ventenni per poi costringerli a consegnare un braccialetto e un telefono cellulare. A Bouzida anche le lesioni nei confronti di Simone, pestato assieme a dei minorenni. Ieri la discussione con il pm che ha chiesto la condanna a 6 anni e 10 mesi. Il collegio ha condannato Costas a 5 anni e 9 mesi e 930 euro di multa. Il giudice ha condannato l’imputato al risarcimento di 2.500 euro per Luigi Lupini e 7.500 per Simone Pasquino oltre 3.000 per spese di costituzione parte civile per ognuno. I due ragazzi erano assistiti dalle avvocatesse Cristiana Cicerchia e Marilù Pizza. Inoltre è stata stabilita l’ interdizione perpetua dai pubblici uffici.
Già in cella
Il giovane è in carcere. Il gup aveva già condannato Bouzidi a 2 anni e 8 mesi e Alkeir a 1 anno e 8 mesi. Verrà discussa in sede civile la questione del risarcimento economico. Bouzida aveva chiesto scusa durante l’udienza ammettendo l’aggressione negando la rapina e ha anche inviato una lettera a Simone nei giorni scorsi.