FANO - E’ tornato il Palio delle contrade. E’ tornato alla grande dopo le limitazioni imposte dalla pandemia che hanno infierito soprattutto sugli eventi caratterizzati da una grande partecipazione di pubblico. Da venerdì scorso, per i tre giorni della fine settimana, il centro storico va riscoprendo gli antichi fasti dell’epoca malatestiana: nelle vie della città sono riapparsi i colori delle contrade e non è raro imbattersi, girovagando nel centro storico, in un corteo di antichi signori e dame, oppure assistere ad un duello o aggirarsi in un mercatino frutto di antichi arti o mestieri, tutto questo al suono insistente dei tamburi.
I tamburi della Pandolfaccia
Sono i tamburi della Pandolfaccia che con il loro ritmo incalzano le evoluzione degli sbandieratori, veri protagonisti di uno spettacolo che non manca mai di sollevare l’ammirazione del pubblico.
Voluta proprio dai Malatesti per rendere visibile il loro imperio e al tempo stesso tutelare la sicurezza dei propri cittadini. Qui c’è stata la prima immersione nel tempo con l’incontro con le machine da guerra, le armature, gli strumenti di tortura e lo spettacolo fornito dalla corte di Pandolfo III artefice di una vera e propria età dell’oro. Ieri poi lo spettacolo si è spostato nella corte del palazzo malatestiano, con la presenza di armigeri, musici e falconieri. Qui è partito il corteo che ha accompagnato il Signore di Fano e Paola Bianca sul sagrato del duomo, dove è stato rievocato il loro matrimonio.
La consulenza storica
Il tutto con la consulenza della professoressa Anna Falcioni, presidente del Centro Studi malatestiani e la regia di Aldo Castellani, figlio del noto regista Leandro. Oggi alle 19, in zona Pincio apriranno le taverne, mentre nella corte malatestiana verrà rievocato il giardino di Pandolfo; in piazza Amiani verrà allestito un accampamento storico, mentre il clou dello spettacolo si terrà in piazza Venti Settembre alle 21 con la disputa del Palio, secondo le gare del tiro alla fune.