Marine Center si prova ad accelerare i tempi: acquario e museo pronti entro il 2022

Marine Center si prova ad accelerare i tempi: acquario e museo pronti entro il 2022
Marine Center si prova ad accelerare i tempi: acquario e museo pronti entro il 2022
di Andrea Amaduzzi
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Martedì 26 Ottobre 2021, 10:30

FANO  - Pronti entro il 2022 e da quel momento visitabili acquario e museo del Fano Marine Center. E’ quanto emerso dal sopralluogo che il rettore dell’Università di Bologna Ubertini ha condotto al laboratorio di ricerca per lo studio delle biodiversità e delle biotecnologie marine dove si sta dispiegando l’impegno congiunto che Alma Mater, Università di Urbino, Università Politecnica delle Marche, Stazione Zoologica Anton Dohrn, CNR e Comune di Fano hanno formalizzato ormai più di due anni fa per riqualificare l’antico laboratorio di biologia marina, conferendogli un più ambizioso status.

Ad affiancarlo il sindaco Seri e il presidente della Stazione Zoologica Anton Dohrn Danovaro. All’interno della struttura già abilitati gli spazi di coworking, dove operano i ricercatori degli enti coinvolti nel progetto, ma presto entreranno in funzione anche i nuovi laboratori mentre è già arrivata a destinazione la strumentazione scientifica che sarà implementata e messa a regime non appena terminati i lavori, così «da rendere del tutto operativo il centro sul piano della ricerca» ha osservato Ubertini, che ha dichiarato il proprio compiacimento «per il grande lavoro fatto» anche nell’incontro con docenti, ricercatori e studenti. 


«Il traguardo è vicino» ha confermato Seri, convinto che FMC sia destinato a diventare «un riferimento per la ricerca e la formazione per tutto il Mediterraneo», oltre che veicolo di «valorizzazione della nostra consolidata economia legata al mare». La strategia resta quella «di coniugare l’attrattività di questo polo fruibile da cittadini e turisti con l’opportunità di sfruttare le attività di studio che verranno svolte». 


Sviluppatasi compatibilmente con le restrizioni pandemiche l’attività di ricerca è stata in realtà rilanciata già nel 2020, quando è stato anche approvato il progetto esecutivo per l’intervento di ristrutturazione.

Di questi giorni invece il via libera della giunta all’accordo attuativo per il funzionamento del centro. 


Sarà il dipartimento di Biologia, Geologia e Ambiente dell’Università di Bologna, affidatario del complesso, a gestire gli accessi del personale così come l’utilizzo dell’aula magna, mentre sono demandati ad un successivo protocollo le modalità di accesso del pubblico all’acquario e alle collezioni. Al Comune spetta il compito di predisporre il servizio di custodia, alla Stazione Zoologica Anton Dohrn quello di seguire la manutenzione impiantistica dell’acquario e la cura degli organismi presenti in vasca, mentre sarà poi il sistema museale di Unibo ad occuparsi del percorso dell’istituendo Museo del mare. Per la copertura dei costi vivi ciascuna delle parti, ad eccezione del Comune, è chiamata a versare 1.500 euro l’anno. Toccherà ad Unibo redigere preventivo e consuntivo di spesa. 


L’impiego di spazi e apparecchiature sarà concesso gratuitamente alle parti sulla base delle esigenze di ricerca e dell’indice di priorità stabilito. Sarà anche elaborato annualmente un programma di azioni comuni e fissati gli obiettivi, ferma restando la facoltà per i diversi enti di eseguire ricerche di proprio specifico interesse. 

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