Acqua fino alla quarta fila e torretta in balia delle onde: la mareggiata si è mangiata la spiaggia

Acqua fino alla quarta fila e torretta in balia delle onde: la mareggiata si è mangiata la spiaggia
Acqua fino alla quarta fila e torretta in balia delle onde: la mareggiata si è mangiata la spiaggia
di Osvaldo Scatassi
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Sabato 11 Giugno 2022, 02:10 - Ultimo aggiornamento: 14:57

FANO - Il mare fino alla terza o alla quarta fila degli ombrelloni. Pezzi di spiaggia ingoiati dalla burrasca. Boe che prendono il largo. Perfino una torretta di avvistamento in balia delle onde, sbatacchiata come un fuscello un po’ in qua e un po’ in là. Ha picchiato duro la botta di tramontana che l’altro ieri pomeriggio ha sferzato anche Fano e il suo litorale. 

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I danni

Da quel momento in poi, complice l’alta marea, si sono susseguite «otto ore di sofferenza», racconta Matteo Garofoli di Islamorada Dog Beach, spiaggia a Ponte Sasso accessibile anche agli animali d’affezione. Lungo tutta la nostra riviera è stata tutta una corsa a sottrarre lettini, sdraio e ombrelloni alla furia della burrasca. «Sono stato costretto – prosegue Garofoli – a smantellare in fretta e furia la prima fila di ombrelloni, per evitare che fossero abbattuti dal mare. E ogni volta mi ritrovo così: chiama la ruspa, prova a sistemare e cerca di creare il minor disagio possibile per i clienti. Tutte spese impreviste. L’amministrazione comunale aveva promesso che avrebbe effettuato l’intervento di manutenzione per l’inizio della stagione balneare: nulla di risolutivo, perché le risorse disponibili sono irrisorie rispetto alle reali esigenze, ma almeno si sarebbe visto qualcosa. Invece, finora, neanche quello». 
La burrasca ha iniziato a mollare la presa intorno alle 22 di giovedì scorso, ma nel frattempo «il mare era avanzato di brutto, profonda l’erosione della spiaggia», ha detto Andrea Giuliani di Confartigianato. 
«Il livello del mare si è alzato – ha proseguito – ed è un dato di fatto oggettivo con cui bisognerà convivere, ma chiaro è che la spiaggia regga meglio dove c’è manutenzione delle scogliere, altrimenti le onde sfondano in modo più rovinoso».

Gran parte del litorale fanese è sotto la pressione del dissesto marino, ma alcune zone appaiono più critiche di altre. 

Cosa non funziona

A Baia del Re e a Gimarra le barriere anti erosione dovrebbero essere più distanziate rispetto alla battigia, all’Arzilla dovrebbero invece essere riallineate, mentre a Sassonia è attesa la posa dell’ultima scogliera prima del porto. A Metaurilia è richiesto il secondo stralcio dei lavori tuttora in essere, che riguarderebbe le concessioni balneari, mentre a Torrette e Ponte Sasso sarebbe imminente il secondo intervento di manutenzione. «Si chiede però una terza campagna di lavori, che abbia disponibilità ben più consistenti», ha concluso Giuliani. «Confidiamo che entro la fine del mese cominci l’opera alla scogliera mancante, altrimenti qui si rischia che sparisca tutto», ha affermato Matteso Renzi di Bagni Carlo a Sassonia, che a causa della mareggiata ha tolto quattro file di ombrelloni e che nella serata di ieri avrebbe provato a risistemare la spiaggia «per garantire ai clienti due giorni di tintarella, in attesa della prossima burrasca». 
Rimboccarsi le maniche
Ad Animalido, nella zona dell’Arzilla, ieri si attendeva la mattinata odierna per quantificare con maggiore precisione i danni provocati dall’erosione. «Il problema sembra grave – sosteneva Giovanni Dallago, il concessionario – ma si farà di tutto per ospitare i turisti nel miglior modo possibile già da questo fine settimana».

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