Studio segreto sulla fusione con Mms, riunione urgente del Cda di Aset: ​spunta un'anomalia nel dossier

La sede della direzione amministrativa di Aset
La sede della direzione amministrativa di Aset
di Lorenzo Furlani
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Mercoledì 2 Febbraio 2022, 08:28

FANO - Una riunione urgente del consiglio di amministrazione di Aset è programmata per oggi per discutere delle possibili implicazioni e ricadute dello studio sull’aggregazione in Marche Multiservizi elaborato dal gruppo Hera di Bologna nel settembre 2019. Si tratta di un dossier che presenta, attraverso schemi e grafici, il progetto di fusione tra la due aziende con il conferimento in quella pesarese di un ramo di Aset comprendente i servizi di acqua, rifiuti, gas e illuminazione pubblica.

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Il dossier del settembre 2019
Lo studio risale a pochi mesi dopo le elezioni amministrative del 2019, in vista delle quali il sindaco rieletto Massimo Seri si era impegnato a mantenere pubblica la proprietà di Aset, dopo la fusione del 2017 con l’omonima holding.

Quindi, è un dossier molto sensibile sul piano politico, a suo tempo consegnato informalmente all’amministrazione comunale ma conosciuto solamente nell’ambiente favorevole alla fusione e rimasto sostanzialmente segreto fino a quando la settimana scorsa, emergendo insieme alla notizia della proposta formale di aggregazione di Marche Multiservizi, il Corriere Adriatico ne ha pubblicato i contenuti salienti.

Le domande senza risposta
C’è stata una fuga di informazioni riservate di Aset alla base di questo studio sull’aggregazione? Qualche amministratore o dirigente dell’azienda dei servizi fanese ha condiviso questo progetto, che nei passaggi fondamentali corrisponde alla proposta nominale di fusione formalizzata la settimana scorsa da presidente e ad di Mms ai sindaci dei Comuni soci di Aset e ai soci pubblici e al partner industriale della stessa azienda pesarese? Si è sviluppata dal 2019 un’interlocuzione riservata oppure una trattativa segreta con qualche rappresentante politico o tecnico dell’amministrazione comunale per perfezionare i contenuti dell’accordo?
Sono le domande che agitavano la politica fanese già prima della pubblicazione della prova dell’esistenza di questo documento sulla fusione e che inevitabilmente caratterizzeranno il confronto odierno al vertice di Aset, caldeggiato da tutti i componenti del Cda, che è presieduto da Paolo Reginelli ed è formato dal vicepresidente Vincenzo Galasso e dai membri Monia Porfiri, Francesca Polverari e Francesco Scarpetti.

Dubbi sulla stima dell’azienda
L’operazione dovrà essere valutata in base a un piano industriale e le due aziende dovranno essere stimate con identici criteri dai rispettivi advisor. Riguardo allo studio di Hera il quesito principale verte sulla stima patrimoniale di Aset: è stata fatta sui dati tratti dai bilanci pubblici o sui valori reali che richiedono ulteriori informazioni aziendali, la cui divulgazione non era stata autorizzata? Certamente dallo studio emerge un’anomalia: viene citata la Riserva da avanzo di fusione di Aset che nel bilancio 2018, su cui poteva basarsi quel progetto, è nominata Avanzo da concambio ma che nel bilancio 2019, in seguito a una riorganizzazione espositiva e nominativa, è stata chiamata proprio Riserva avanzo di fusione. Come se per quel progetto fosse stata usata la documentazione del bilancio 2019: un bilancio che però sarebbe stato pubblicato solamente 8 mesi dopo.

I quattro punti caratterizzanti
Lo scorporo dei servizi regolati e dell’illuminazione pubblica, il mantenimento dei flussi finanziari che ora arrivano da Aset al Comune di Fano, la garanzia di un’adeguata rappresentanza in Marche Multiservizi per Fano (un membro del Cda da nominare presidente a rotazione di mandato con i rappresentanti di Pesaro) e la possibilità dei Comuni soci di Aset di ottenere risorse finanziarie per investimenti sul territorio: sono questi i quattro punti caratterizzanti della proposta di aggregazione, presentata ai Comuni soci di Aset da Marche Multiservizi la settimana scorsa, che trovano riscontro nello studio sulla fusione elaborato nel settembre del 2019. E che, perciò, rendono attendibile quel documento, intestato al gruppo Hera, rimasto pressoché segreto per oltre due anni, riservato a un ambiente selezionato della politica fanese.

Il dividendo di 10 milioni con risorse proprie
’aspetto più controverso della schema previsto nel dossier per l’incorporazione di un ramo di Aset in Marche Multiservizi, comprensivo delle reti di gas e acqua e della discarica di Monteschiantello, è la distribuzione ai Comuni soci di 10 milioni di euro prelevati dalle riserve di capitale di Aset prima del conferimento, così da ridurre il valore patrimoniale del ramo di azienda per una minore acquisizione di azioni di Mms da parte dei Comuni soci di Aset e di conseguenza di un minore esborso finanziario da parte di Hera per l’acquisto delle azioni necessario per ritornare a una partecipazione del 45% in Mms. Dopo tale compravendita i Comuni ex Aset resterebbero con il 12/13% delle azioni di Mms. Due gli iter possibili indicati per l’aggregazione: scissione ramo di azienda e incorporazione in Mms o scorporo di ramo di azienda e fusione in Mms, di ciascuno sono presentati pro e contro: per il primo è necessaria un’unica votazione del consiglio comunale, per il secondo due.

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