Fano si è spento Alessandro Rupoli:
vendeva frutta, fondò il colosso Schnell

Fano si è spento Alessandro Rupoli: vendeva frutta, fondò il colosso Schnell
di Osvaldo Scatassi
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Giovedì 11 Luglio 2019, 10:57
FANO - Con Alessandro Rupoli, Sandro per gli amici, la nostra città e la provincia perdono un imprenditore storico, che agli inizi degli anni ’60 fondò una società, la Schnell, con sede a Coilli al Metauro, oggi capofila di una multinazionale della metalmeccanica. Operativa in 150 Paesi, ha 11 filiali, 4 stabilimenti nel mondo e 350 dipendenti. 
Rupoli è spirato nella notte di ieri, nell’ospedale Santa Croce di Fano, all’età di 96 anni. Il funerale sarà celebrato oggi alle 16 nella chiesa di San Cristoforo, poi il feretro sarà trasportato al cimitero dell’Ulivo. La notizia della sua scomparsa si è diffusa a Fano nel corso della mattinata ed è stata confermata da un dolente annuncio su Facebook da parte della Schnell: «Ciao Sandro».
 
Già da tempo il testimone era stato raccolto da suo figlio Simone, direttore generale di Schnell, ma Alessandro Rupoli aveva mantenuto la presidenza del consiglio d’amministrazione e continuava a occuparsi da casa dell’impresa. L’ha fatto fino al dicembre scorso, prima che iniziasse il calvario fatto di frequenti ricoveri, conclusosi ieri notte dopo una lunga degenza in ospedale. «Mio padre – racconta il figlio Simone – ha fatto almeno un pezzetto della storia fanese. Da giovane aveva una ditta di commercio nel settore della frutta e della verdura, poi negli anni Sessanta ha saputo costruire una realtà industriale rilevante. Una persona molto attiva anche al di là dell’impegno nella Schnell: era, per esempio, decano dei soci della Fondazione Carifano. Fino all’ultimo mio padre ha lodato la qualità e l’umanità delle cure ricevute al Santa Croce, un fatto che confermo in pieno». 
Messaggi di cordoglio alla famiglia Rupoli da parte della politica e delle istituzioni fanesi. «Di Alessandro Rupoli – scrive Alberto Bacchiocchi, segretario Pd – vogliamo ricordare soprattutto i valori nei quali ha sempre creduto, solide radici del suo percorso umano e imprenditoriale, che l’hanno fatto essere negli anni una persona speciale e un punto di riferimento». 
Il sindaco Massimo Seri saluta «l’imprenditore fanese con stima e riconoscenza, non solo per lo straordinario contributo a favore dello sviluppo del sistema produttivo nel nostro territorio, ma anche per la costante attenzione verso le questioni cittadine». Ci ha lasciato «un imprenditore esemplare», scrive Renato Claudio Minardi, mentre Fabio Tombari, per lungo tempo presidente di Fondazione Carifano, ricorda la nascita della casa albergo Familia Nova. Rupoli e lo stesso Tombari furono tra i fondatori.
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