Progetto interquartieri a Fano, l'opposizione: «Perdere 20 milioni è gravissimo, ora il sindaco si deve dimettere»

Progetto interquartieri a Fano, l'opposizione: «Perdere 20 milioni è gravissimo, ora il sindaco si deve dimettere»
Progetto interquartieri a Fano, l'opposizione: «Perdere 20 milioni è gravissimo, ora il sindaco si deve dimettere»
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Martedì 22 Novembre 2022, 03:45

FANO La perdita di un contributo di 20 milioni di euro per l'interquartieri, tutti i partiti di opposizione chiedono le dimissioni del sindaco e dell’intera giunta: una perdita che poteva essere evitata se quelle risorse fossero state investite diversamente. Questa è la posizione unanime delle minoranze, ma tra le forze politiche che ne fanno parte non mancano i distinguo. Nella giornata di ieri hanno espresso la loro reazione alla notizia che è esplosa nel tardo pomeriggio di sabato, dapprima la Lega e Fratelli d’Italia che si sono uniti in una conferenza, poi il movimento 5 stelle che non ha omesso di attribuire responsabilità anche al resto della opposizione. Insomma, sembrerebbe emergere che: “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”.  


I responsabili


Per il segretario della Lega Alessandro Brandoni la responsabilità di quanto è avvenuto non deve essere attribuita a un uomo solo, nella fattispecie al vicesindaco Cristian Fanesi che ha gestito l’iter burocratico del progetto del completamento dell’interquartieri, ma è una responsabilità collettiva che coinvolge il sindaco, la giunta e tutta la maggioranza che la sostiene. Una responsabilità che il capogruppo della Lega Gianluca Ilari individua nella coltivazione di diversi interessi e opinioni e quindi di contrasti all’interno della coalizione di governo, con un sindaco più orientato su tesi “ambientalistiche” e quindi poco interessato a mandare avanti il progetto e frange del Pd a spingere perché si giungesse a conclusione. 
Il non decidere sarebbe stato dunque il mezzo per non arrivare alla fase esecutiva, come poi è avvenuto. «A questo punto Seri – ha evidenziato Ilari – non esprime più la volontà del gruppo che lo sostiene e ha detto cose non vere alla città, sostenendo in apparenza un progetto che in realtà non condivideva. 
«Perdere 20 milioni di euro rappresenta un danno irreparabile per la città, perché l’occasione era irripetibile, dato che mai un Comune delle Marche ha avuto un contributo così ingente». Per Fratelli d’Italia sono intervenute la referente politica Loretta Manocchi e la consigliera comunale Lucia Tarsi. «Era prevedibile fin dall’inizio – ha rilevato quest’ultima – che con 20 milioni non avremmo risolto il problema della viabilità fanese. 
«Già a suo tempo invitai Seri a non firmare il protocollo, ma il mio consiglio fu inascoltato.

Ora ci troviamo a perdere quelle risorse, più a pagare con il bilancio del Comune quelle spese che sono state fatte, grazie all’anticipo di 2 milioni datoci dalla Regione, per la redazione dei progetti e per le consulenze; anticipo che dovremo restituire». Per il gruppo consiliare del movimento 5 stelle formato da Tommaso Mazzanti, Francesco Panaroni e Giovanni Fontana, da cui ugualmente è emersa la richiesta di dimissioni di tutta la giunta, occorre verificare anche la sussistenza di un danno erariale, visto l’impegno a cui sono stati inutilmente sottoposti gli uffici comunali per anni e le centinaia di migliaia di euro spese per la progettazione che occorrerà restituire alla Regione, poco meno di mezzo milione di euro. 


Lo scaricabarile


«Invece di insistere sulla ultimazione dell’interquartieri verso Gimarra, sarebbe stato meglio, ha precisato Mazzanti, che si fossero impiegate quelle risorse per collegare con una nuova arteria complanare Fano sud al casellino di Fenile, come da noi sempre suggerito». Anche se il dossier è stato seguito in prima persona da Fanesi su cui sono piovute le critiche del segretario del suo partito, una responsabilità politica così pesante per i 5 stelle, non può che essere assunta dal sindaco che quindi dovrebbe dimettersi. A difendere Fanesi insorge anche la corrente Pd di Futuro democratico intenzionato a ricorrere agli organismi del partito contro le forti dichiarazioni dello stesso Della Dora. 

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