Fano-Grosseto, ora mancano 645 milioni: «La seconda canna della Guinza non è prevista»

Fano-Grosseto, ora mancano 645 milioni: «La seconda canna della Guinza non è prevista»
Fano-Grosseto, ora mancano 645 milioni: «La seconda canna della Guinza non è prevista»
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Domenica 24 Gennaio 2021, 07:25

URBINO - Nella fase della progettazione esecutiva del tracciato marchigiano mancante della Fano-Grosseto, che corrisponde nel suo sviluppo complessivo regionale a circa il 30% dei 270 chilometri della superstrada, entra anche il lotto 4, ovvero la variante a due corsie di Mercatello sul Metauro, che ha una lunghezza di circa 2 chilometri e prevede, tra l’altro, una galleria di 600 metri e un viadotto di 100 metri.

 

Lo sviluppo mancante

Ma a differenza della canna di 6 chilometri della galleria della Guinza (lotto 2 del progetto), dell’accesso alla stessa galleria lato Mercatello tramite i 4 chilometri di strada a 4 corsie già costruiti (lotto 3) e della variante di Urbania lunga 5 chilometri (lotto 7), che sono finanziati con 86 milioni di euro del Dpcm in attuazione del decreto Sblocca cantieri (i primi due) e con 114 milioni di un provvedimento diversi anni fa (il terzo lotto citato), la circonvallazione di Mercatello non può contare su risorse ora disponibili per i lavori. 
L’assessorato regionale alle infrastrutture ha inoltrato al Governo Conte la richiesta di destinare 645 milioni di euro del Recovery plan al completamento della Fano-Grosseto nelle Marche. Si tratta della somma dei 96 milioni necessari per la variante di Mercatello, dei 239 milioni richiesti per l’adeguamento a due corsie dei 30 chilometri di strada esistenti da Mercatello Est a Santo Stefano di Gaifa di Urbino (i lotti dal 5 al 10 salvo il 7), e dei 310 milioni stimati per il raddoppio della canna della Guinza, il traforo a due corsie costruito a partire dal 1990 che con lo sblocco dei lavori dopo decenni di inerzia sarà aperto a un unico senso di marcia verso l’Umbria per le misure di sicurezza richieste dopo la tragedia del Monte Bianco. Questo raddoppio della galleria, essenziale per lo scambio di persone e merci tra i versanti adriatico e tirrenico della penisola nel superamento dell’Appennino, attualmente non è neppure progettato.
«L’apertura della galleria - sottolinea l’assessore regionale alle infrastrutture Francesco Badelli - deve essere subito seguita dalla seconda canna e il completamento di tutta la tratta marchigiana per rendere utile l’arteria e per evitare che il traffico si riversi sulla viabilità ordinaria penalizzando i territori non soddisfacendo l’esigenza di sviluppo economico e turistico della provincia. Questo abbiamo detto a Roma nell’incontro con l’amministratore di Anas Simonini, indicato come commissario straordinario dell’opera. Ora la seconda canna non è neppure prevista - sottolinea Baldelli -. Abbiamo dubbi sulla gestione nazionale del Recovery plan. La cabina di regia pretesa dal Governo c’è già ed è, per legge, il Cipe, il comitato interministeriale per la programmazione economica che deve svolgere il coordinamento dei progetti con il braccio operativo delle Regioni».
Baldelli ritiene anche fondamentale un collegamento trasversale nell’entroterra tra la quadrilatero e l’E 78 per superare, in particolare, l’isolamento infrastrutturale della provincia di Pesaro Urbino.

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