Raid di furti nelle abitazioni, i ladri filmati dalle telecamere: ecco come fanno a entrare nelle case

Raid di furti nelle abitazioni, i ladri filmati dalle telecamere: ecco come fanno a entrare nelle case
Raid di furti nelle abitazioni, i ladri filmati dalle telecamere: ecco come fanno a entrare nelle case
di Lorenzo Furlani
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Venerdì 10 Marzo 2023, 01:55 - Ultimo aggiornamento: 16:38

FANO Decisi, sicuri, silenziosi e veloci. Sono calati di nuovo sulla città di Fano dopo il raid di 10 giorni fa nei quartieri Sant’Orso e San Lazzaro, hanno depredato quattro abitazioni, di cui una a Marotta, devastandone alla stessa maniera l’interno per cercare ogni cosa di valore. I ladri hanno colpito nel tardo pomeriggio e nella serata di mercoledì scorso, fallendo un quinto furto sempre a Fano

Tre banditi in azione

Una banda di tre malviventi ha svaligiato anche l’appartamento del deputato Mirco Carloni, in una villetta nella zona residenziale vicino al Cante di Montevecchio, dove insieme al denaro e a qualche gioiello sono state rubate due pistole semiautomatiche, regolarmente detenute. Perciò, l’allarme sicurezza è subito salito: ieri mattina è stato convocato d’urgenza in Prefettura un comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza e da ieri pomeriggio sono stati rafforzati i servizi mirati di prevenzione e repressione contro i furti nelle abitazioni nell’area di Fano a Marotta.

Guarda il video:

 


L’azione dopo il tramonto


Come il 28 febbraio scorso, il raid è stato compiuto con il favore del buio, dopo le 18 fino alla prima serata. In base alle evidenze investigative, gli obiettivi sono stati scelti casualmente: decisiva in tutti i casi la circostanza che non ci fosse nessuno in casa. I derubati si sono accorti della razzìa subita rincasando all’ora di cena o dopo cena. I malviventi mercoledì hanno colpito nella zona semicentrale di Fano, nei quartieri Paleotta e San Lazzaro e a Marotta in via Molise, nella zona centrale dell’abitato. In tutte queste abitazioni svaligiate, dopo l’allarme al 112, hanno eseguito un sopralluogo i carabinieri, per constatare i furti e svolgere i primi rilievi. Del quinto episodio, il tentato furto, si occupano i poliziotti del commissariato.

I malviventi ripresi


Nell’abitazione del parlamentare Carloni i ladri sono stati filmati dall’impianto di videosorveglianza. Nelle immagini, subito acquisite dai carabinieri, si vedono tre malviventi vestiti con giubbotto, jeans e un cappellino con visiera. Hanno agito a volto scoperto: le riprese sgranate non ne consentono l’immediata identificazione ma sono un elemento investigativo importante per successivi riscontri. Tutti e tre i ladri hanno un aspetto forte e robusto, uno ha la barba senza baffi. 


Sono passati dal retro


Nell’appartamento, che si trova al primo piano, sono entrati passando per il giardino sul retro della villetta, salendo le scale e forzando una portafinestra. Hanno aperto la persiana di legno e in pochi secondi uno dei tre ha forzato la serratura, mentre un complice gli faceva luce con una torcia elettrica.

Il terzo come gli altri due ha salito i gradini con disinvoltura, poi si è acquattato per qualche istante sul pianerottolo controllando intorno a sé che nessuno li avesse notati, prima di entrare in casa. Verosimilmente non si sono accorti delle telecamere.

Il sistema di allarme - sonoro e con chiamate ai telefoni dei proprietari - non era stato inserito dalla moglie del deputato prima di uscire con la figlia per andare al ristorante. Il furto è stato compiuto dalle 20 alle 20,15. I ladri hanno aperto i cassetti, vuotato gli armadi, ribaltato tutto in casa. Questo modus operandi, unito alla medesima tecnica per entrare nelle case, fa ritenere che abbia agito la stessa banda della settimana scorsa, quando erano stati visti due uomini sospetti a bordo di una Golf nera. Nessuno dei vicini ha sentito rumori sospetti.


Forzata una cassaforte


Da casa Carloni sono stati portati via due orologi Rolex, alcuni gioielli della signora e monili d’oro della bambina, circa 500 euro e due pistole: una Walther Ppk e una Glock custodite nell’armadio delle armi, dove c’erano anche un’altra pistola e due fucili (Carloni è stato a suo tempo cacciatore). Questo risvolto del furto rende la banda più pericolosa perché ora è certamente munita di armi da fuoco.

A Paleotta e San Lazzaro sono stati svaligiati due appartamenti condominiali dove sono stati sottratti monili d’oro, è costituito di oggetti preziosi anche il bottino del furto di Marotta, dove è stata forzata una cassaforte. In tutte le abitazioni i ladri sono entrati forzando una portafinestra sul retro.

Il racconto del parlamentare

«Purtroppo io ero a Roma e non ho potuto fare niente - racconta al telefono il deputato fanese della Lega Mirco Carloni -. Mercoledì sera mi sono accorto che mi erano arrivate sul telefonino tante telefonate di mia moglie che tornando a casa con la bambina dopo la cena a Villa Marina ha trovato la casa sbaraccata e la porta retrostante sfondata».

Choc per la famiglia

Sono stati minuti e ore di choc per tutta la famiglia. «Mi conforta sapere - aggiunge Carloni - che quello che ho subito non è stato un furto mirato visto che ce ne sono stati altri. Ho chiesto a mia moglie se dovessi tornare a casa perché ancora oggi (ieri per chi legge, ndr) ho un po’ di appuntamenti politici e domani devo andare in Calabria, ma lei mi ha detto che non ce n’era bisogno anche se la notte scorsa non ha mai dormito. Le telecamere hanno ripreso i ladri mentre entravano in casa dalle scale a viso scoperto, le immagini non sono nitide perché l’impianto risale a una decina di anni fa. A casa avevamo qualche centinaio di euro. Hanno rubato qualcosa di valore a mia moglie e qualche gioiellino di mia figlia, dispiace perché erano i regali per la comunione, due Rolex, tra cui un Cellini che non valeva tantissimo ma aveva un valore affettivo perché me l’avevano regalato i miei genitori per la laurea. Dall’armadio delle armi hanno preso due pistole, regolarmente denunciate, tra cui la mia preferita, la Walther Ppk, e una Glock. A suo tempo avevo il porto d’armi e la licenza di caccia, che non ho rinnovato, ma mi è rimasta la detenzione».

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