Ottiene il reddito di cittadinanza ma viene in Italia solo saltuariamente: la furbetta dovrà restituire tutto

Fano, ottiene il reddito di cittadinanza ma viene in Italia solo saltuariamente: la furbetta dovrà restituire tutto
Fano, ottiene il reddito di cittadinanza ma viene in Italia solo saltuariamente: la furbetta dovrà restituire tutto
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Giovedì 27 Maggio 2021, 15:09

FANO - Scoperta dalla Guardia di Finanza un'altra furbetta del reddito di cittadinanza che aveva ottenuto l'assegno dichiarando di vivere stabilmente in Italia. Mon era vero e la sua presenza era solo saltuaria. Dovrà restituire 5mila euro.

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Una donna di 68 anni è finita nei guai perché, al fine di ottenere il sussidio, ha dichiarato in modo non veritiero, nella domanda necessaria al rilascio, di risiedere in Italia da amento dieci anni e di abitare in un Comune del territorio pesarese da almeno due anni, pur vivendo in Italia solo saltuariamente.

Tale falsità ha consentito alla persona di percepire indebitamente nel 2019 e nel 2020 un reddito di cittadinanza per un importo complessivo pari a circa € 5.000. Gli accertamenti delle Fiamme Gialle, svolti in sinergia e collaborazione con l’INPS, hanno infatti permesso di appurare che quanto dichiarato nell’istanza presentata al citato Istituto, non corrispondeva alla realtà. Infatti, la donna è risultata iscritta per la prima volta nelle liste anagrafiche nazionali, in data 18/11/2009, presso il Comune di Monte Porzio (PU), ma successivamente, in data 26/02/2014, era stata cancellata per accertamento di irreperibilità. In data 27/07/2017, era stata riscritta presso l’Ufficio Anagrafe del Comune di Fano (PU) ad un indirizzo che in realtà era il luogo in cui avrebbe dimorato per soli due mesi, per assistere la proprietaria.

Terminata l’esigenza, la donna aveva lasciato definitivamente tale abitazione, senza provvedere alle dovute variazioni anagrafiche presso i preposti uffici comunali. Pertanto, non avendo i requisiti per beneficiare dell’intervento di politica sociale, la donna è stata segnalata sia all’Autorità Giudiziaria, per aver indebitamente percepito erogazioni a danno dello Stato, sia all’Inps competente, per la revoca del sostegno ed il recupero della somma ingiustamente incassata. 

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