FANO - Un’ombra sul lieto fine della vicenda dei pitbull abbandonati irresponsabilmente a Tre Ponti, in uno scatolone e subito dopo la nascita, esattamente quattro mesi fa.
Amorevolmente svezzati, accuditi e curati dalle volontarie di Melampo, che se ne erano prese cura già subito dopo il ritrovamento, i “panzerotti”, come erano stati affettuosamente ribattezzati, hanno tutti trovato casa tranne una.
Quasi in contemporanea con la buona notizia del completamento delle procedure di adozione è stata data quella tristissima che Graffa, la più fragile del gruppo, non ce l’ha fatta. «Ha combattuto con una salute incerta che non le ha mai dato veramente tregua con quella forza che solo i pitbull sanno tirare fuori.
«Ma ci sono battaglie che anche i guerrieri più valorosi non possono vincere» si legge nel post pubblicato dalla onlus che ripercorre la parabola di Balena Balenga, il nomignolo che le era stato affibbiato quando dentro l’incubatrice emetteva un suono simile a quello caratteristico del gigante del mare «perché la sorella stava impiegando troppo tempo per mangiare».
L’epilogo amarissimo della storia «proprio nel giorno in cui sarebbe dovuta approdare dalla sua nuova famiglia.
Tarallo, diventato ora Bart, vivrà con Alice, Giada, Ketty e Mirco, mentre Manfredo, l’unico ad avere conservato il nome, sarà compagno di Margherita, Sara e Susanna. Francesco ha voluto per Arancino il nuovo nome di Yago, Maria, Diva, Matteo e Adriano quello di Marvin per Roccocò e Rafael quello di Mia per Zeppola. Terzo nome per Lumaca Bavosa, poi Frida e infine Undi, affidata a Lucrezia, e quello di Tokyo per Frolla accolta da Enna e Tania.