Uomo di 36 anni tenta di morire con un coltello: avvisa lo zio, salvato dai militari

Uomo di 36 anni tenta di morire con un coltello: avvisa lo zio, salvato dai militari
Uomo di 36 anni tenta di morire con un coltello: avvisa lo zio, salvato dai militari
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Domenica 12 Giugno 2022, 07:20 - Ultimo aggiornamento: 16:41

FANO -  Un disperato messaggio allo zio ha salvato la vita di un 36enne fanese, che aveva deciso di farla finita tagliandosi le vene con un grosso coltello da cucina. Attivati dalla conseguente telefonata di soccorso, i carabinieri si sono subito precipitati all’abitazione del giovane riuscendo a immobilizzarlo soltanto dopo una trattativa lunga e carica di tensione. 


L’uomo si era infatti puntato un taglierino alla gola, minacciando di recidersi la giugulare, se qualcuno lo avesse avvicinato.

Un dramma che si stava consumando nel silenzio di un’abitazione. Intorno alle 23 di venerdì scorso è però cambiato qualcosa: il 36enne ha di fatto chiesto aiuto, ricorrendo alle reti social per inviare allo zio una foto. L’immagine era inequivocabile sulle intenzioni del giovane di farsi del male. Raggiunta la sua abitazione, i carabinieri della stazione fanese hanno suonato per entrare, ma il portone è rimasto chiuso. All’interno i militi hanno trovato macchie di sangue un po’ ovunque, anche sul coltello da cucina. Lui era sul letto e, in uno stato di forte alterazione, non intendeva farsi aiutare.


Anzi, si era portato un taglierino alla gola, minacciando di tagliarsela. Il luogotenente Mario Facciolla, comandante della stazione fanese, ha quindi iniziato a dialogare con il giovane, tentando di calmarlo e invitandolo a desistere. Il tentativo si è protratto per circa un’ora, senza che il 36enne abbassasse la lama affilatissima che stringeva in pugno.

Nel frattempo erano arrivati a rinforzo anche i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile: il giovane è stato immobilizzato al suo primo momento di distrazione. È stato poi trasportato all’ospedale di Urbino, per le cure del caso, dopo che era stato richiesto l’intervento della polizia locale per disporre il trattamento sanitario obbligatorio.

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