Fano, la quarantena del vescovo Trasarti: «Sto meglio. Immagino l’Eucarestia tra la gente»

Monsignor Armando Trasarti
Monsignor Armando Trasarti
di Massimo Foghetti
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Lunedì 15 Febbraio 2021, 07:55

FANO Ritirato nel suo studio dell’Episcopio, il vescovo di Fano Armando Trasarti, trascorre la sua quarantena, dopo essere stato infettato dal Coronavirus. In un video diramato dal sito della Diocesi di Fano, Fossombrone, Cagli e Pergola, appare in buone condizioni. «Nonostante che avverta i sintomi provocati dalla presenza del Covid 19 – ha detto – sto benino. Ho ancora un po’ di tosse e avverto tanta stanchezza, ma non ho più febbre e respiro abbastanza bene, il che mi lascia ben sperare per una rapida soluzione della malattia».

 

Esami con il tampone sono stati fatti anche a tutti i sacerdoti in pensione, ospiti della casa del clero di via Montevecchio, dato che diversi nei giorni scorsi sono entrati in contatto con il vescovo Trasarti, ma nessuno è stato riscontrato positivo. Questo però non esenta i preti dall’osservare la quarantena, dato che il virus potrebbe manifestarsi nei prossimi giorni. Negative sono risultate anche tutte le suore. Gli effetti del Covid sono stati più rilevanti in don Luca Santini, segretario del vescovo, ma sembra che anche lui stia migliorando mentre trascorre la quarantena a Fratterosa. Per entrambi, monsignor Trasarti e don Luca, ieri si sono pronunciate preghiere nelle chiese della diocesi. E’ rilevante il tributo che il clero fanese ha pagato alla diffusione della pandemia che, tuttavia non ha arrestato l’opera pastorale di tanti sacerdoti, dei quali non pochi sono deceduti (sabato scorso è morto don Gilberto Ciaruffoli, ndr) e diversi sono risultati positivi. 

«Strana la sensazione – ha evidenziato monsignor Trasarti – di restare fuori dal mondo, di non uscire dalla porta nel rispetto delle regole, di vivere da recluso, anche se in passato ho vissuto la stessa esperienza per due mesi; questa volta comunque è più dura». Le condizioni di salute del vescovo sono monitorate a distanza dai medici che rilevano costantemente la quantità di ossigeno nel sangue tramite il saturimetro.
«Ciò che mi manca di più – ha aggiunto – è il non poter celebrare l’Eucarestia in mezzo alla gente. Tento di immaginare il popolo, ma un conto è figurarselo e un conto è vederlo: psicologicamente e teologicamente è tutto diverso. La messa senza fedeli costituisce un’eccezione nella vita quotidiana che di solito si verifica solo in tempo di guerra. E’ una sensazione molto strana». Essendo in quarantena, il presule non potrà essere presente nemmeno mercoledì prossimo alla funzione delle ceneri che dà inizio alla quaresima. Lo sostituirà il vicario episcopale don Marco Presciutti.

Nel frattempo il vescovo ha preparato il ritiro quaresimale per il clero.

Per quanto riguarda il prossimo futuro, il presule continua a vedere tanta difficoltà per i preti, specie per quanto riguarda il rapporto con la gente e in particolare con i malati, non ha nascosto la sua preoccupazione per le chiese meno frequentate e per la diminuita presenza dei giovani. «Dovremo ricominciare – ha concluso – a imparare a riconciliarci con il nostro tempo, affrontando un mondo che ci è cambiato tra le mani»

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