FANO - Il sospetto quasi certezza che attorno ad un tavolo per riaffermare l’importanza della ColleMar-athon e fornirle garanzie ci si dovesse sedere al più tardi in autunno era già forte. Dopo il vertice convocato d’urgenza per ieri mattina nella sala di giunta, a seguito della rinuncia all’edizione 2023 formalizzata da un’organizzazione gravata da troppe incognite, sono caduti anche gli ultimi dubbi. Perché tutti gli attori hanno fatto a gara nel ribadire il valore della competizione «e la volontà di confermarla e sostenerla», così come nessuno s’è tirato indietro quando si è trattato di impegnarsi concretamente nel dare quelle certezze che sinora sono latitate, sollecitando l’organizzazione a rivedere la decisione e a proporre regolarmente l’evento il 7 maggio.
«Occorrerà essere tutti d’accordo. Si è aperto indubbiamente uno spiraglio - ammette Montanari - ma siamo molto in là con i tempi, molti si sono dirottati su altre maratone, compreso lo sponsor tecnico, e a me piace poco rimangiarmi una decisione e meno ancora presentare un evento arrangiato». Se dunque l’edizione 2023 resta in bilico, per quella del 2024 si è già partiti con il piede giusto. In particolare la chiave è stata individuata nella convenzione che i Comuni sigleranno con l’organizzazione su base triennale e che darà assicurazioni su entità dei fondi e tempi di erogazione.
«Un’idea lanciata da Sebastianelli e che abbiamo immediatamente condiviso» commenta Seri, lasciando così intendere che anche i rapporti con il primo cittadino di Terre Roversche, resi turbolenti dalla vicenda del biodigestore, nella circostanza si sono rasserenati.
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