Fano a misura di bambino: il progetto di 30 anni fa esteso a 200 città del mondo

I partecipanti alla conferenza internazionale online
I partecipanti alla conferenza internazionale online
di Lorenzo Furlani
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Lunedì 31 Maggio 2021, 08:42

FANO - Le idee belle e visionarie sono come un seme che mette radici, dal quale germoglia una pianta forte e frondosa. Dalla città dei bambini, il cui seme è stato gettato a Fano esattamente 30 anni fa, è nato un albero che si è ramificato in buona parte del mondo. In particolare in Europa e in Sud America. Sono 200 le città di 15 Paesi che hanno emulato Fano nel ripensare il contesto urbano a misura di bambino con l’obiettivo di renderlo accessibile e accogliente per tutti.

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Un albero con tanti frutti diversi
«Questo è un albero con tanti rami», ha detto l’ideatore del progetto, il pedagogista fanese Francesco Tonucci nella conferenza internazionale organizzata sulla piattaforma Zoom dal Comune di Fano, con la moderazione di Paola Stolfa, per celebrare il 30esimo anniversario. «Ma la cosa più straordinaria - ha precisato Tonucci - è che ogni ramo ha un frutto diverso, quindi questo è un albero portentoso, stranissimo. È un grande valore che ogni città possa vivere questo progetto alla sua maniera».

Gli ospiti internazionali
Di queste declinazioni hanno dato testimonianza i rappresentanti delle città spagnole e dell’America Latina che partecipando a questa festa di compleanno hanno dimostrato la potenza del progetto: Jorge Muñoz Wells sindaco di Lima, capitale del Perù con 10 milioni di abitanti che ha attivato il consiglio dei bambini in vari Municipi e nell’orfanotrofio; Miguel Anxo Fernández sindaco di Pontevedra, città di 80mila residenti modello nel mondo per la mobilità sostenibile; Paula Querido di Buenos Aires, capitale dell’Argentina con una popolazione di 3 milioni di persone, che ha istituito il consiglio dei bambini anche nell’ospedale pediatrico; Chiqui González di Rosario, città argentina di un milione di residenti che dà priorità all’ascolto dei bambini; Azucena Lozano di Huesca, città spagnola poco più piccola di Fano il cui progetto è animato da un gruppo di professoresse dell’università.

Il consiglio del 27 maggio 1991
Nel ricordare il consiglio comunale straordinario di Fano del 27 maggio 1991, nel quale il sindaco di allora, Francesco Baldarelli, lesse l’ordine del giorno approvato all’unanimità che introduceva una nuova cultura ponendo le esigenze dell’infanzia al centro del programma con l’impegno di adeguare gli strumenti urbanistici, Tonucci ha sottolineato che «Fano ha saputo mantenere l’impegno di promuovere un progetto internazionale».

Un cambiamento radicale
«Si potrebbe pensare - ha osservato il pedagogista - che 200 città in 15 Paesi siano molte, ma sono poche, nonostante il grande incremento specialmente in questi ultimi tempi.

Saranno sempre poche perché il compromesso è grande, non si tratta di aggiungere una medaglia alla bandiera ma di promuovere un cambiamento reale e radicale nelle città. E i cambiamenti sono difficili, costano, perché aprono conflitti. E per difendere le necessità dei bambini si dovranno affrontare paradossalmente dei conflitti con i loro genitori, che sono i vostri elettori - ha segnalato Tonucci ai suoi interlocutori -. Il primo necessario urgente obiettivo che proposi alla città di Fano 30 anni fa era che i bambini potessero di nuovo uscire di casa da soli, per vivere la fondamentale esperienza del gioco».

L’obiettivo si è allontanato
«Vorrei approfittare di questo momento solenne - ha affermato Francesco Tonucci - per rinnovare questo obiettivo in tutte le città perché, anziché essere raggiunto, secondo i dati che abbiamo l’obiettivo si è allontanato, la condizione dei bambini è progressivamente peggiorata. Come altri hanno ricordato, il gioco è la più grande e la più importante esperienza che i bambini e le bambine possano fare. Spero che il nostro progetto possa proseguire nella sua opera di contaminazione politica a favore dell’infanzia».

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