La chiesetta della Cupa rischia di crollare per colpa di un cipresso: si mobilita Metaurillia di Fano

La chiesetta della Cupa rischia di crollare per colpa di un cipresso: si mobilita Metaurillia di Fano
La chiesetta della Cupa rischia di crollare per colpa di un cipresso: si mobilita Metaurillia di Fano
di Osvaldo Scatassi
3 Minuti di Lettura
Martedì 11 Ottobre 2022, 02:25 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 10:58

FANO A forte rischio una testimonianza della devozione popolare a Metaurilia di Fano. La chiesetta della Cupa, all’incrocio fra le strade comunali di Mezzo e di Ponte Alto, sta infatti cedendo sotto la pressione di un cipresso che si allarga ogni anno di più. Le radici dell’albero stanno sollevando l’intero fabbricato, ampio 16 metri quadri. Crepe solcano il pavimento, i muri e il soffitto. 


La scelta


«Ho già presentato in due diverse occasioni la richiesta di abbattere il cipresso, ma l’ufficio comunale del verde mi ha risposto che la pianta è protetta e secolare, quindi non si tocca», afferma Claudio Scrilatti, il proprietario del terreno su cui sorge la chiesetta. «Ero un bambino – racconta Scrilatti – quando fu costruita nel 1962. Il cipresso era una pianticella giovanissima, è cresciuta forte, rigogliosa, ma non ha cento anni, e tra le altre cose il suo apparato radicale minaccia anche le tubazioni dell’acquedotto. L’aspetto singolare di tutta la vicenda è che, se la chiesetta finisse per essere demolita, le radici rimarrebbero scoperte e l’albero cadrebbe sulla pubblica via. A quel punto chi si prenderebbe la responsabilità di eventuali danni alle persone oppure alle cose? Non io ma il Comune, visto che mi impedisce di tagliare il cipresso». 

La ristrutturazione del 2013


La chiesetta è stata ristrutturata nel 2013 a spese del proprietario e ora il piccolo edificio religioso, al cui interno si trovano un altare e alcune panche per i fedeli, è inserito nel piano di riqualificazione Pinqua per Metaurilia, che prevede risorse per la sistemazione o ricostruzione nelle stesse proporzioni, qualora un giorno fosse finanziato. 
«La chiesetta è stata chiusa – specifica Scrilatti – perché negli ultimi tempi al suo interno sono stati trovati alcuni segni che facevano pensare a un giro di malintenzionati.

Sono state poste al sicuro sia la lapide, che ricorda anno di costruzione e promotori dell’opera, sia la statua della Madonna». In anni precedenti un cipresso era già stato tagliato proprio per l’interferenza con la chiesetta. «L’intervento – specifica Scrilatti – era stato effettuato dopo il parere favorevole della Forestale, poi la competenza è passata alla Regione e dalla Regione al Comune e le cose sono cambiate». 


Pronti a contribuire


Gli abitanti a Metaurilia non si rassegnano però alla possibile sparizione della chiesetta, che è un luogo caro alle persone e che dà il nome alla zona in cui sorge. «Un luogo di raccoglimento – aggiunge Sonia Campanelli del comitato Noi di Fano Sud – che è sempre stato frequentato dai fedeli per il rosario o per qualche piccola cerimonia religiosa. Noi residenti siamo pronti a contribuire al restauro, ma chiaro è che tutto sarebbe inutile, se non fosse tagliato il cipresso. Un albero si può ripiantare, mentre non sarebbe recuperabile la perdita della chiesetta e di ciò che rappresenta». 

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