Moria di pesci nel canale Albani: penuria d’ossigeno ma per poco. Ecco cosa succederà lunedì

La moria di pesci nel canale Albani
La moria di pesci nel canale Albani
di Andrea Amaduzzi
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Sabato 14 Gennaio 2023, 05:45 - Ultimo aggiornamento: 17:24

FANO -  Non un bell’effetto quello provocato dai pesci morti lungo il canale Albani ancora a secco. Chiaramente visibile all’altezza del ponte Storto, il fenomeno ha sul momento riportato alla memoria l’estate del 2017, quando proprio un’ecatombe di pesci causata dalla siccità scatenò il botulino killer. Stavolta però gli anatidi, che allora furono cancellati dall’ecosistema del canale (in parte vittime, in parte poi evacuati), non sembrano correre rischi.

 
Il soffocamento


Se infatti si ritiene che proprio come allora sia stata l’ossigenazione sempre più scarsa delle poche pozze d’acqua residuate a risultare fatale a quei pesci sfuggiti alla cattura e al trasferimento nelle acque del Metauro, quando il 21 novembre l’inizio dei lavori di riparazione dello sponda destra nei pressi del ponticello aveva imposto il prosciugamento, sono totalmente diverse le condizioni, in particolare temperature e assenza di mosche, che all’epoca favorirono l’evento.

Oltretutto l’episodio ha avuto un precedente senza conseguenze già nelle settimane scorse in un tratto più a monte. 


Anche in questo caso la responsabile dell’ufficio di Ecologia urbana Emanuela Giovanelli si è attivata presso Enel perché disponesse la rimozione dei pesci morti, senza attendere che fossero i gabbiani, solitamente molto solerti in questi scenari, a sostituirsi alla mano dell’uomo. 


A confermare che gli anatidi siano al sicuro Giuseppe Curina dell’associazione Progetto Ugo - Canale Albani, che in questo periodo critico ha collaborato al monitoraggio della situazione, continuando a garantire l’alimentazione agli animali che hanno potuto anche abbeverarsi alle pozze senza andare incontro a problemi. «Ovviamente non è la condizione ideale, specie se dovesse protrarsi per ancora più tempo» aggiunge Curina, che però come il Comune ha ricevuto l’assicurazione da parte di Enel circa il completamento dell’intervento, andato un po’ in là con i tempi (avrebbe dovuto occupare un mese e siamo invece quasi a due) per effetto delle piogge, e la reimmissione di acqua a partire da lunedì. Nel frattempo proprio i volontari, con tutte le autorizzazioni necessarie, si sono fatti carico della bonifica del fondale melmoso del canale, dove ancora adesso si scorgono prove evidenti dell’inciviltà. 


Il brutto bottino


Fin dove era possibile intervenire senza l’ausilio di mezzi e badando a non restare impantanati «abbiamo portato via quintali di roba. Tantissimi pneumatici, ma anche biciclette, portavasi e ferraglia» dettaglia Curina, che ha chiesto e ottenuto la collaborazione di Aset, cui è spettato di fornire guanti e sacchi e provvedere anche a ritiro e smaltimento dei rifiuti. 

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