Fano, letto dell'Arzilla invaso dalla vegetazione: summit per la sicurezza. E anche il Metauro soffre

L'incontro tra il sindaco Massimo Seri, gli assessori e l'amministratore regionale Stefano Aguzzi
L'incontro tra il sindaco Massimo Seri, gli assessori e l'amministratore regionale Stefano Aguzzi
di Massimo Foghetti
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Sabato 8 Ottobre 2022, 05:15 - Ultimo aggiornamento: 15:21

FANO - Il grido d’allarme lanciato dai residenti della zona dell’Arzilla in merito all’invasione della vegetazione del letto del torrente, dopo quanto accaduto in altri corsi d’acqua vicini a noi, non è stato ignorato dal Comune che ieri ha organizzato un incontro a cui hanno partecipato l’assessore regionale all’Ambiente Stefano Aguzzi, gli assessori comunali Barbara Brunori e Cora Fattori, quest’ultima all’inizio della sua attività in seno alla giunta e Tarcisio Porto del Gac Marche Nord, insieme ai tecnici comunali che fanno riferimento al settore Lavori Pubblici, Ambiente e polizia locale. 

Lo studio

«I cambiamenti climatici rappresentano una criticità che va contrastata attraverso la prevenzione - hanno convenuto il sindaco Massimo Seri e gli assessori Brunori e Fattori - Il coordinamento e la condivisione degli obiettivi tra enti è il primo strumento per scongiurare eventi negativi. Per questo motivo la Regione Marche, insieme al Comune di Fano ha deciso di finanziare uno studio di fattibilità per individuare quelle azioni fondamentali per mettere in sicurezza il Torrente Arzilla». 
«Puntiamo – ha detto il sindaco - ad avere lo studio entro la fine del 2022 in moda da rilevare i lavori che dovranno essere effettuati a carico della Regione Marche. Abbiamo anche parlato della necessità di aggiornarsi sulle modalità di lavoro, in caso di interventi estremi, con l’ausilio della protezione civile e delle autorità preposte al fine di limitare al minimo i rischi per la popolazione civile. Quanto successo nell’alluvione di Cantiano è un segnale chiaro. Del resto nel giro di dieci giorni siamo passati dalla fine dell’emergenza siccità all’inizio del suo contrario. I Comuni e la Regione Marche devono redigere insieme un piano di azioni legate alla prevenzione e alla tutela del nostro clima. Dobbiamo intervenire ora». 
L’importante è riuscire ad essere operativi prima che nuovi cambiamenti di clima provochino ulteriori ondate di piena.

L’ultimo intervento di taglio della vegetazione è stato compiuto una decina di anni fa dal Consorzio di bonifica, ma sembra che il progetto non sia stato attuato conformemente a tutte le necessità, come ricordano i residenti, per mancanza di fondi. Altri ricordano bene le zone allagate nei pressi di Centinarola e la grande alluvione che danneggiò le case nella vicinanza della foce.

Le criticità

In situazione critica, oltre l’Arzilla c’è anche il Metauro: un notevole quantità di alberi caduti sul letto del fiume a causa delle piene, ha formato una vera e propria diga contro i piloni del ponte della ferrovia nei pressi della foce, lasciando solo un minimo sfogo al passaggio della corrente. Certo è che accanto allo studio deciso durante l’incontro di ieri in Comune, occorre individuare al più presto anche le risorse economiche per poi intervenire in termini esecutivi. Quanto accaduto con l’alluvione è una bella lezione sull’importanza di agire in termini preventivi, per non rincorrere l’emergenza, come si è verificato in questi giorni e come accaduto non di rado in passato.

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