All'ex asilo Manfrini il museo della Marineria di Fano: affidato l'incarico di progettazione

Il rendering della nuova piazza Marcolini
Il rendering della nuova piazza Marcolini
di Andrea Amaduzzi
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Lunedì 26 Settembre 2022, 07:05

FANO - Il percorso per trasformare un rudere in un luogo simbolo del contesto storico, umanistico e urbanistico in cui si trova incastonato è già stato tracciato, si tratta adesso di percorrerlo senza aggiungere troppo altro tempo ai ventisei anni che sono passati da quando il “Manfrini” ha smesso di essere un asilo senza, nel frattempo, riuscire a diventare qualcos’altro. 

 
Vicende travagliate
Abortita l’idea di ricavarne case popolari, rigettata dall’Agenzia del Demanio che ne è proprietaria in nome delle direttive del federalismo fiscale, si è fatta strada quella compatibile con l’esigenza di valorizzare l’immobile, che fa poi da leva per ottenerne la disponibilità, di farne la sede del Museo della marineria.

All’operazione sono stati destinati 2 milioni e contestualmente, oltre alla richiesta di 1.140.000 euro al fondo che promuove la messa in sicurezza di edifici e territorio, è stato adottato anche il piano di recupero e conversione, con un cronoprogranmma allegato che colloca nella prima metà del 2024 il completamento dell’intervento. Solo che già adesso si registra un ulteriore lieve ritardo. 


Si immaginava infatti di approvare l’esecutivo per l’inizio dell’autunno mentre solo ora è stato affidato l’incarico di progettazione definitiva e vulnerabilità sismica. A metterci mano per 165.000 euro un raggruppamento temporaneo di professionisti e imprese fanesi composto dall’architetto Sergio D’Errico e dallo studio di cui è titolare, dall’ingegnere Agostino Bodini e da Geocon e Politecnos. 


Previsto che il museo trovi casa nelle tre sale al piano terra dello stabile, che si estende su 1.000 metri quadri complessivi distribuiti in parti uguali sulle due altezze. Nel giardino, dove verrà sistemata anche una antica imbarcazione a rimarcarne la connotazione identitaria, lo spazio per la didattica. Nella sala grande al piano superiore, invece, il mini-auditorium capace di accogliere sui gradoni di cui sarà dotato una sessantina di persone. 
Lì potranno essere organizzati eventi e conferenze ma ci sarà posto anche per l’attività delle associazioni. Tutto rispettando i prospetti originari ma solo dopo aver rimediato ai guasti del tempo e della trascuratezza, particolarmente evidenti su tetto e solai, e avere anche predisposto una variante. Ci si è rivolti ad un soggetto esterno anche per la progettazione esecutiva strutturale e impiantistica del restyling di piazza Marcolini. Sempre muovendo dal superlavoro che sovraccarica gli uffici e dall’assenza di competenze specifiche, il mandato è stato assegnato per 15.000 euro alla Idraulica & Ambiente di Pesaro che agirà sulla base del disegno elaborato proprio dal personale interno e frutto di una rilettura del progetto originario.


Piante secolari
Lettura dettata dalla necessità di preservare cinque dei sei lecci secolari presenti nell’area e per la cui sopravvivenza, avvalorata da un supplemento di indagine, si era battuto energicamente, fino a centrare il risultato, il movimento ambientalista. Trenta i giorni di tempo concessi e, del resto, se non si vuole mettere a rischio il finanziamento statale da 500.000 euro occorre darsi una mossa. 

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