Vallefoglia, ancora in Italia la madre
dei baby stupratori di Rimini già espulsa

Vallefoglia, ancora in Italia la madre dei baby stupratori di Rimini già espulsa
di Simonetta Marfoglia
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Sabato 24 Novembre 2018, 06:05
VALLEFOGLIA L’aut aut per lasciare l’Italia le concedeva una settimana di tempo o poco più, ma è ancora a Vallefoglia Sana Allam, la 45enne madre dei due fratelli del branco di Butungu in carcere per l’escalation di stupri nell’estate di un anno fa a Rimini. La donna, che si era già vista respingere un primo ricorso, due settimane fa è stata denunciata dai carabinieri per non aver ottemperato alle disposizioni violando la legge sull’immigrazione clandestina.
  
E, contemporaneamente, era stata colpita da un nuovo decreto di espulsione con l’obbligo di lasciare l’Italia e tornare in Marocco dove già dall’estate scorsa si trova il marito, Mohammed Louennous, 51 anni, trasferito alla fine dello scorso giugno dal carcere di Villa Fastiggi, dove stava scontando una pena residua. Ma la donna, madre di altri due figli minori e in ancora nell’età dell’obbligo scolare, si fa forza proprio del suo status genitoriale per rivendicare il suo diritto/dovere alla cura degli figli che in questo momento non hanno altre figure di riferimento adulte se non lei dato che al padre era già stata tolta la patria potestà. Al decreto di espulsione si è opposta e attraverso i suoi legali ha coinvolto anche l’ambasciata del Marocco. Il ragionamento è semplice: se i minori seguissero la madre nel paese d’origine probabilmente avrebbero meno garanzie, sicurezza e tutela rispetto al loro quotidiano dove frequentano la scuola e hanno una casa popolare. E la legge tutela sempre il bene del minore. Il sindaco Palmiro Ucchielli non demorde: «Riusciremo a mandarla via, anche a costo di scrivere tutti i giorni al ministro degli Interni Salvini».
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