Cattolica, la Costituzione insegnata
a scuola dal rapper italoegiziano

Amir Issaa durante la lezione in classe
Amir Issaa durante la lezione in classe
di Gianluca Murgia
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Domenica 24 Marzo 2019, 18:53
CATTOLICA - La Costituzione, legge fondamentale dello Stato italiano entrata in vigore il primo gennaio 1948, andrebbe continuamente spolverata oltre che applicata. A Cattolica hanno utilizzato il rap, come strumento didattico, per insegnarla ai piccoli cittadini. In cattedra è così salito Amir Issaa, rapper, produttore discografico e scrittore. Madre italiana, padre egiziano, romano di Torpignattara conosciuto per aver composto la colonna sonora del pluri-premiato film “Scialla!” di Francesco Bruni, nomination ai David di Donatello e ai Nastri D’Argento. 

L’artista, giovedì e venerdì, ha incontrato le classi quinte delle primarie di Repubblica e Carpignola che, il prossimo 9 maggio, si esibiranno durante lo spettacolo di chiusura dell’anno scolastico al Teatro della Regina alla presenza dello stesso Amir. In attesa di conoscerne il flow (il ritmo), il contenuto promette interesse: il testo sarà basato sui principi della Costituzione, con particolare riguardo ai temi dell’ambiente e della lotta a violenze e guerre. «Una esperienza fantastica, Amir è bravissimo» hanno commentato entusiasti alunni ed insegnanti.

«Il rap come strumento didattico – sottolinea Amir, 40 anni – per far comprendere ai ragazzi il mondo di oggi: una società multiculturale che non può permettersi di ripetere gli errori del passato in tema di guerre, di razzismo. Bisogna essere consapevoli del proprio bagaglio di storia e tradizioni, ma queste non possono essere un’ancora al passato. Serve guardare al futuro con ottimismo e per questo porto la mia testimonianza nelle scuole. Ai giovani studenti dico di viaggiare il più possibile per comprendere il tema dello “straniero”. Un ragazzino, figlio di stranieri, che cresce in Italia si sentirà profondamente italiano. L’ho vissuto personalmente: mio papà era di Alessandria d’Egitto ma io sono cresciuto a Roma con mia mamma e ci ero stato solamente una volta da piccolo. Tornando da adulto mi sono sentito straniero, ho capito che quella cultura non mi apparteneva. Quindi colore della pelle, altra caratteristiche fisiche, non hanno alcun valore, sono soltanto barriere discriminanti mentali che vanno abbattute». Amir, con il video “Caro Presidente”, ha già mandato un appello al Presidente della Repubblica. Lo invitava ad affrontare il tema dello Ius Soli. Contro pregiudizi e discriminazioni, con il progetto “Potere alle parole” (beat e rime contro le discriminazioni) Amir ha creato un laboratorio di scrittura con Unar e l’associazione “Il Razzismo è una brutta storia”.

«Questi incontri ci rendono molto felici – ha commentato l’assessore alla Scuola Valeria Antonioli, promotrice di questo importante progetto – . Ci ha aiutati a riflettere su temi importanti portando una allegria contagiosa. Ho immaginato che il linguaggio del rap potesse essere da stimolo per i ragazzi».
 
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