Guardia medica, per affrontare l'emergenza arriva l'infermiere centralinista che smista le chiamate

La sede del servizio di guardia medica di Fano
La sede del servizio di guardia medica di Fano
di Lorenzo Furlani
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Mercoledì 9 Marzo 2022, 09:00

PESARO - Per sopperire all’emergenza delle 7 postazioni di guardia medica chiuse o con prestazioni ridotte nella provincia pesarese, l’Area vasta 1 dal prossimo martedì 15 marzo istituirà un centralino telefonico gestito da un infermiere che smisterà alle postazioni attive le telefonate degli utenti indirizzate ai presidi chiusi.

Le risposte dell’assessore
Lo ha riferito ieri mattina l’assessore regionale alla sanità rispondendo in aula alle interrogazioni presentate da Movimento 5 Stelle, Partito democratico e gruppo misto (costituito la settimana scorsa da Simona Lupini, ex M5s). Saltamartini ha anche anticipato l’accordo, che sarebbe stato siglato in seguito sempre ieri con le rappresentanze sindacali, per garantire un’integrazione retributiva ai medici disponibili a coprire i turni mancanti della continuità assistenziale (il servizio relativo è in pagina regionale).

Gravi carenze anche a Fano
L’assessore regionale, inoltre, ha parlato della vertenza aperta da tutte le Regioni italiane con il governo Draghi per affrontare la carenza cronica e strutturale dei medici non solo nel servizio di continuità assistenziale, che sarà comunque riorganizzato anche nelle Marche, e la necessità di rivedere celermente la programmazione della formazione nazionale e la proporzionalità dei compensi tra i vari servizi.

Il problema, infatti, non appare in via di soluzione bensì sembra destinato ad aggravarsi in quanto Saltamartini ha segnalato che nei prossimi anni il numero previsto dei pensionamenti non sarà compensato dal numero programmato nei nuovi medici.

«A Fano e Mondolfo un solo medico titolare»
«Le postazioni della guardia medica di Fano e Mondolfo - ha esordito Saltamartini - hanno una particolare criticità poiché un solo medico ha la titolarità dell’incarico. Gli altri medici non sono più in servizio perché sono impegnati nel corso di formazione di medicina generale oppure hanno accettato incarichi presso un’altra sede o l’incarico per una specializzazione».

Marta Ruggeri del M5s ha poi informato che la postazione di Mondolfo è chiusa del tutto mentre quella di Fano è aperta solo nei weekend e un giovedì notte ogni tanto.

Nuovi compensi
Incalzato dagli interroganti del Pd Andrea Biancani e Micaela Vitri, Saltamartini ha precisato che l’integrazione dei compensi (ora 23 euro all’ora, contro i 40 del servizio Usca e i 60 dei vaccinatori) non potrà raggiungere il trattamento previsto appunto per i medici delle unità speciali di continuità assistenziale (il servizio a domicilio per i malati Covid). «Vi è una forte resistenza da parte del governo - ha sottolineato l’assessore - perché quel trattamento fu riconosciuto in tempi emergenziali e andrebbe a disallineare la proporzione remunerativa per la qualità e la quantità del lavoro prestato dai medici ospedalieri, di medina generale, di continuità assistenziale e specializzandi».

Prolungato fino alle 24 il turno diurno
Inoltre, Saltamartini, precisando che non saranno disposti accorpamenti di sedi o riduzione dei servizi di guardia medica, ha affermato che su richiesta dei rappresentanti sindacali si anticiperà nelle Marche il contenuto di un accordo nazionale in via di definizione per organizzare nuove fasce orarie, con presidi hub e spoke, i primi aperti 24 ore (evidentemente nei weekend e nei festivi), i secondi dalle 8 alle 24, prolungando di 4 ore il turno diurno e accorciando di altrettante ore quello notturno, dalle 24 alle 8, per agevolare gli utenti.

Il confronto con Speranza
Infine, Saltamartini, rivendicando la presenza nell’occasione anche del premier Draghi, ha annunciato un prossimo incontro da lui sollecitato con il ministro della salute Speranza e tutti gli assessori regionali alla sanità per parlare di temi cruciali come l’eliminazione del numero chiuso nelle università per medicina, l’aumento delle borse di studio di specializzazione, l’incremento dei compensi e la revisione del sistema della incompatibilità tra servizi diversi.

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