Nuovo ospedale a Muraglia, mille posti auto a raso ed effetto domino per trasferire i reparti

Il rendering della Regione del nuovo ospedale di Muraglia
Il rendering della Regione del nuovo ospedale di Muraglia
di Lorenzo Furlani
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Domenica 21 Novembre 2021, 11:35

PESARO - Un’operazione immobiliare con effetto domino per le strutture sanitarie di competenza della Regione e l’intervento del Comune di Pesaro per completare la dotazione dei parcheggi. Sono queste le due iniziative istituzionali correlate alla scelta del sito di Muraglia che dovranno accompagnare la costruzione del nuovo ospedale di Pesaro. Azioni richiamate nella relazione finale del gruppo di lavoro tecnico paritetico di Regione e Comune, a cui l’assessore regionale alla sanità, Filippo Saltamartini, aveva delegato la scelta della localizzazione tra le aree di Muraglia e Case Bruciate indicate nel master plan dell’edilizia sanitaria approvato della giunta regionale lo scorso luglio.

I trasferimenti prima del cantiere
La costruzione del presidio di 372 posti letto nell’area attualmente occupata dal distaccamento onco-ematologico del San Salvatore comporta il trasferimento preliminare, rispetto all’allestimento del cantiere, di diversi reparti e servizi ospedalieri e di alcune strutture dell’Asur ubicate in quel comparto sanitario. Lì avrebbe dovuto sorgere anche l’ospedale unico di Marche Nord di 612 posti letto progettato nella stagione del governatore Ceriscioli dalla cordata di imprese capeggiata dalla Renco e revocato i mesi scorsi dalla giunta Acquaroli per la promessa revisione delle politiche sanitarie. Durante i lavori di costruzione, nell’area resteranno attive solamente le strutture di Radioterapia e Medicina nucleare.

Impegnativa pianificazione logistica
Con un’impegnativa operazione logistica dovranno essere spostati provvisoriamente, in attesa di rientrare nel futuro ospedale, i reparti di Oncologia ed Ematologia con il centro trapianti, il centro di fecondazione assistita, Endocrinologia e diabetologia, il punto prelievi, la farmacia interna e il Servizio psichiatrico di diagnosi e cura (Spdc) che dipende dall’Area vasta. E dovranno trovare una collocazione definitiva altrove la residenza sanitaria assistenziale (Rsa) Tommasello e gli ampi Dipartimenti di salute mentale e delle dipendenze patologiche ugualmente dell’Area vasta.

Il risparmio di 20 milioni di euro
Per ridurre la stima dei costi del nuovo ospedale da 170 a 150 milioni di euro, i tecnici di Regione e Comune hanno deciso di rinunciare alle locazioni di immobili (2 milioni in meno) e alle nuove costruzioni (8 milioni in meno) utilizzando per questi trasferimenti le strutture pubbliche esistenti. Il gruppo di lavoro tecnico, che per la parte regionale era formato dal segretario generale dell’ente e dai dirigenti dell’edilizia sanitaria e del servizio salute (quest’ultimo facente funzioni), avrebbe preso in considerazione diverse ipotesi, che però non sono state indicate nella relazione finale.

Al riguardo una soluzione certa ancora non è stata messa a punto. «Questi sono tutti aspetti in via di valutazione - afferma l’assessore regionale Saltamartini, che preferisce non entrare nei dettagli -, non c’è nulla di predefinito».

Eliminato il multipiano
Riguardo all’amministrazione comunale, la relazione della commissione tecnica riporta “la possibilità da parte del Comune di farsi carico di alcuni interventi volti a mettere a disposizione parcheggi pubblici a raso in prossimità della nuova costruzione e condividere la gestione della fase del trasferimento di alcune funzioni”. Il sindaco Matteo Ricci conferma: «Noi dobbiamo realizzare un parcheggio». Franco Arceci, capo della delegazione tecnica del Comune, riferisce che l’intervento riguarderà la zona verde alberato tra via Barsanti e via Lombroso (alle spalle della sede dell’Arpam) dove saranno realizzati 300 posti auto a uso misto del quartiere e dell’ospedale (l’area ne è attigua con la separazione di via Barsanti) per completare la dotazione dei parcheggi con i 700 posti auto che verranno allestiti sempre a raso all’interno del comparto ospedaliero (necessari 930 posti auto per il vincolo normativo di 2,5 ogni posto letto). Il Comune firmerà un protocollo d’intesa con l’Area vasta. Ciò permetterà di eliminare il parcheggio multipiano, con un risparmio di 10 milioni di euro.

Il progetto dell’Area vasta per l’Spdc
Per il resto Arceci spiega che il Comune ha avanzato la proposta di concorrere al trasferimento della Rsa Tommasello ma la Regione l’ha accolta come riserva di altre opzioni. Una struttura in gioco è quella di Galantara (che sola non basta), come ha già riferito il sindaco nell’incontro pubblico a Muraglia. Arceci accenna che per lo spostamento di attività minori si è parlato anche dell’ex ospedale di Fossombrone e del San Salvatore ma, nel rispetto delle competenze, non entra nel merito delle ipotesi esaminate. La certezza è che l’Area vasta 1, come riferisce il direttore Magnoni, da 8 anni ha un progetto per trasferire l’Spdc nella struttura fanese di psichiatria. A Fano è disponibile anche l’ex ospedaletto, ma dal gruppo di lavoro non sarebbero uscite ipotesi fanesi.

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