TERRE ROVERESCHE - «L’obiettivo è ripopolare i nostri borghi perché senza cittadini qualsiasi iniziativa non ha senso - spiega il sindaco di Terre Roveresche Antonio Sebastianelli -. Si paga un euro per acquisire la concessione del diritto di superficie di immobili di proprietà del Comune. Quanti interessati possono presentare domande entro il 2 settembre. Tre giorni dopo verranno aperte le buste».
Ecco i fabbricati
Si tratta del secondo bando ma con un immobile in più rispetto al precedente andato deserto in aprile.
La procedura
Si procede per un’asta pubblica, con il metodo delle offerte segrete da confrontarsi sulla base dei criteri di cui all’articolo 10 del regolamento per l’acquisizione al patrimonio comunale, la riqualificazione e il riuso, anche attraverso l’assegnazione a terzi, di beni in stato di abbandono nel territorio comunale a seguito della deliberazione del 15 marzo di quest’anno. La concessione avrà durata di 99 anni rinnovabile per altri 99.
Per prendere parte all’asta gli interessati dovranno far pervenire per ogni singolo lotto in relazione al quale intendano partecipare, un plico recante all’esterno, l’intestazione e l’indirizzo del mittente, nonché la seguente dicitura: “Asta pubblica del giorno 05/09/2022 per la concessione del diritto di superficie/proprietà superficiaria di immobili di proprietà del Comune di Terre Roveresche – Lotto n. …”. Il plico va recapitato presso l’ufficio patrimonio del Comune di Terre Roveresche, via Roma 12, Piagge entro e non oltre le 13 del 2 settembre 2022. Otto anni fa l’allora Comune di San Giorgio di Pesaro, prima della fusione, sindaco in carica era sempre Sebastianelli, aveva avviato lo smart mapping che portava all’individuazione delle case abbandonate. La via scelta veniva avvalorata dal professor Paolo Maddalena presidente emerito della Corte Costituzionale.
San Giorgio all’avanguardia
San Giorgio di Pesaro era il primo Comune d’Italia impegnato a recuperare un patrimonio destinato alla malora, seguito a ruota da Napoli e Milano. I provvedimenti emanati riguardavano «l’applicazione di misure in tempo utile e comunque nel più breve possibile per il risanamento igienico-sanitarie dell’immobile al fine di eliminare le condizioni di pericolo per l’igiene e la salute pubblica. Si devono attivare tutti gli interventi e le opere edilizie, presentando apposita domanda entro il termine di 120 per risanare lo stato di abbandono della struttura al fine di ripristinarne la funzione sociale». Questo per dire che la storia non è nata ieri.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Utilità Contattaci
Logout