Pesaro, manifestazione per i diritti
«Io, disabile e prigioniero in casa»

Il disabile prigioniero in casa
Il disabile prigioniero in casa
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Domenica 5 Novembre 2017, 18:08
PESARO - «Sono in carrozzina, vorrei potermi muovere nonostante le difficoltà ma non posso. Sono ostaggio dentro il mio appartamento». Jean Michael Breton vive da “prigioniero” in casa da quattro anni e mezzo, perché gli inquilini del palazzo dove abita, in via Kennedy, hanno finora negato la possibilità di costruire una rampa d’accesso in aiuto alla sua paraplegia.

E’ solo una delle tante storie dei disabili che vivono a Pesaro e chiedono un aiuto concreto, autonomia e assistenza. Ieri pomeriggio erano quasi un centinaio le persone che hanno manifestato in piazza del Popolo per sensibilizzare sul tema: «Diritti, non carità» chiedono a gran voce. E poi ci sono i racconti e i volti perchè una battaglia di giustizia sociale possa associarsi a nomi e storie.

«Sono stato investito da un’auto anni fa al Curvone - spiega Breton, che ha origini francesi -. Camminavo sulle strisce quando un’auto mi ha travolto. Da allora quella che era la mia vita è stata completamente azzerata, stravolta. E non solo a livello professionale. Un gesto banale e scontato come il poter uscire da casa per me diventa insormontabile.

«Sto in affitto al secondo piano di un condominio - spiega il disdabile -: per ragioni estetiche, nonostante l’autorizzazione del proprietario, gli altri condomini hanno detto no alla trasformazione di quattro scalini di 60 centimetri in una rampa, un lavoro da 4mila euro sovvenzionato dal Comune. Preferirebbero optare per una piattaforma elevatrice, progetto anche più complesso che costa 15mila euro, che mi dovrei accollare».

Alla mobilitazione hanno risposto in tanti: disabili, accompagnatori, famiglie. Il corteo è partito da piazzale Matteotti ed è passato in via San Francesco. #liberidifare è lo slogan dell’appuntamento nazionale che ha già avuto un buon riscontro. 
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