Aset, dipendenti in allarme: chiesto incontro urgente con il sindaco. I sindacati spingono per la fusione

La direzione di Aset, in via Einaudi
La direzione di Aset, in via Einaudi
di Lorenzo Furlani
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Sabato 5 Febbraio 2022, 09:40

FANO - I lavoratori di Aset sono in allarme per le prospettive dell’azienda tra l’impegno per il biodigestore (per l’avviso pubblico a cui hanno risposto 4 soggetti industriali) e le prossime gare provinciali per i servizi, con i sindacati confederali che chiedono un incontro urgente con il sindaco e spingono per l’aggregazione con Marche Multiservizi.

I dipendenti sono 290
Le sigle sindacali Fp Cgil, Fit Cisl, Filtctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil e Uiltrasporti informano che giovedì scorso si sono svolte tre assemblee del personale Aset; secondo i dati aziendali più aggiornati si tratta complessivamente di 290 dipendenti.

«Tutte le forze politiche - affermano i sindacati -, dichiarano di apprezzare e difendere Aset ma alla prova dei fatti le stesse formazioni non esitano a trascinare l’azienda nel tritacarne della politica senza preoccuparsi minimamente degli effetti sulla sua reputazione e di chi ci lavora, così come avvenuto nel caso delle presunte fughe di notizie riservate. Sembra che Aset da sola non potrà partecipare alle prossime gare per il servizio distribuzione gas, servizio idrico integrato e igiene ambientale (rispettivamente previsti per il 2023, 2028, 2030) e quindi serve un partner industriale per affrontare queste sfide. Dalla stampa abbiamo appreso - continua la nota sindacale - che un vasto schieramento trasversale in Consiglio comunale sostiene che il partner industriale che risulterà dalla manifestazione di interesse per la realizzazione di un biodigestore a Fano potrebbe essere lo stesso con il quale fare assieme le gare per i servizi regolamentati (gas, acqua, igiene ambientale). Noi siamo preoccupati e anche arrabbiati perché rimane un grande assente: il lavoro».

Le clausole di salvaguardia
La ragione dei timori è semplice. «Nelle gare è necessario fare attenzione perché sia garantita la salvaguardia occupazionale per il personale, ma non è detto che questo avvenga per tutti - rilevano i sindacati -.

A maggior ragione se gli attuali gestori uscenti (Aset e Marche Multiservizi) si presentano divisi e quindi contrapposti. Nei prossimi giorni incontreremo quelli di Marche Multiservizi proprio perché riteniamo che le preoccupazioni, visto il contesto generale, saranno comuni».

E’ la difesa del sistema integrato provinciale dei servizi che, nella contrapposizione con la tesi del suo assessore alle società partecipate Mascarin, il sindaco Seri ha già segnalato come priorità da perseguite. Per i sindacati non sono una garanzia assoluta le clausole di salvaguardia solitamente poste nei bandi di gara per il personale, che in caso di cambio di gestione passa al nuovo concessionario.

Il vantaggio competitivo
Per parte loro, i sindacati segnalano che nelle gare «l’esperienza concreta - i casi di Rimini, Bologna e Udine degli anni scorsi - ci dimostra che il gestore uscente di un servizio ha migliori possibilità di aggiudicarselo di nuovo per il vantaggio competitivo dato dalla conoscenza del territorio». 

A chiarire la propria posizione riguardo alla recente istanza formale di Mms per l’aggregazione di un ramo di Aset, i sindacati confederali affermano che «bisogna entrare nel merito della proposta e preservare la collaborazione tra le due aziende come un valore per migliorare la qualità dei servizi che vengono erogati». Al sindaco chiederanno anche che sia loro illustrata la relazione della direzione di Aset sugli scenari futuri per l’azienda comunicata a dicembre al consiglio di amministrazione.

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