Fano-Vigor, agguato ultras preparato a tavolino. Negli scontri coinvolti tifosi jesini e ferito un poliziotto

Fano-Vigor, agguato ultras preparato a tavolino. Negli scontri coinvolti tifosi jesini e ferito un poliziotto. Foto generica
Fano-Vigor, agguato ultras preparato a tavolino. Negli scontri coinvolti tifosi jesini e ferito un poliziotto. Foto generica
di Osvaldo Scatassi
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Martedì 4 Aprile 2023, 03:30 - Ultimo aggiornamento: 5 Aprile, 07:50

FANO  - Ferito un poliziotto che l’altro ieri pomeriggio è intervenuto per separare le tifoserie calcistiche coinvolte nella rissa a Ponte Metauro, poco prima della partita tra Alma e Vigor Senigallia. Nel parapiglia iniziale, comunque sedato in tempi rapidi, il poliziotto è stato raggiunto da almeno un colpo ed è dovuto ricorrere alle cure mediche, prestategli nel pronto soccorso dell’ospedale Santa Croce. Lesioni di entità contenuta, guarigione nel volgere di qualche giorno. Anche ieri il personale del commissariato fanese era impegnato dalle indagini per ricostruire con esattezza un episodio grave, che non è trasceso grazie al tempestivo intervento degli agenti.  


La ricostruzione


Appena è scoppiata la rissa nel grosso parcheggio a Ponte Metauro, lungo la statale Adriatica, le pattuglie di scorta alla carovana dei tifosi senigalliesi si sono subito frapposte ai due gruppi, che avevano già iniziato a suonarsele di santa ragione con pugni, calci, bastoni e pesanti cinghie.

Il poliziotto ferito faceva dunque parte delle pattuglie che sono riuscite a contenere la rissa e a scongiurare l’estendersi dello scontro fisico a tutte le persone (da 20 a 30) pronte a fronteggiarsi sul piazzale del parcheggio.


L’opera è stata poi completata dall’arrivo del reparto celere. Un episodio, la rissa, che ha assunto connotati di maggiore gravità, perché la dinamica lascia supporre che l’aggressione fosse stata preparata a tavolino. Un agguato attuato nei confronti della carovana senigalliese, che si stava dirigendo verso lo stadio Mancini. Poco dopo il ponte sul fiume Metauro un gruppo di facinorosi avrebbe occupato la statale Adriatica, riuscendo a fermare alcune automobili su cui viaggiavano tifosi senigalliesi. Botte sui cofani e sulle fiancate delle vetture, poi la rissa nel parcheggio lì vicino. 

Gli accertamenti


Gli accertamenti del commissariato sembrano orientati verso la parte più focosa dei tifosi granata, senza peraltro trascurare il fatto che nella zona della rissa fosse segnalata la presenza di supporter jesini, divisi da una notoria e accesa rivalità rispetto ai cugini senigalliesi. Anche questo un elemento che dovrà essere approfondito dall’indagine del commissariato, coordinata dal vice questore Stefano Seretti. Per inciso il confronto di alta classifica tra Alma e Vigor si è conclusa con la vittoria degli ospiti per 1-0, in un clima tutto sommato tranquillo dall’accesso allo stadio fino al deflusso dopo il triplice fischio di chiusura. Ieri la capogruppo dei 5 Stelle in consiglio regionale, Marta Ruggeri, è intervenuta per stigmatizzare la rissa. 


Isolare i violenti


«Episodio inaccettabile - ha detto - Lo sport più popolare in Italia condannerà se stesso al declino, se non riuscirà a rompere la morsa tossica di aggressività, violenza, intolleranza e pregiudizio che lo attanaglia ormai a ogni livello. Bisogna ricostruire una cultura sportiva, che è cultura di correttezza nei comportamenti e rispetto verso l’avversario: non dileggio, insulto o addirittura aggressione fisica. Si può provare a invertire la rotta, insieme forze dell’ordine, istituzioni locali, società sportive e famiglie, cominciando proprio dalla periferia del sistema, dove la situazione appare tuttora più sotto controllo». 
 

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