Il bambino è autistico, i genitori fanesi lanciano un appello: «Aiutateci a curarlo con le cellule staminali»

Bambino autistico, i genitori fanesi: «Aiutateci con le cure, per le cellule staminali dobbiamo portarlo in Serbia» (Nella foto il piccolo innamorato dei vigili del fuoco con il padre)
Bambino autistico, i genitori fanesi: «Aiutateci con le cure, per le cellule staminali dobbiamo portarlo in Serbia» (Nella foto il piccolo innamorato dei vigili del fuoco con il padre)
di Osvaldo Scatassi
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Venerdì 5 Maggio 2023, 04:25 - Ultimo aggiornamento: 10:54

FANO - Padre e madre fanesi si appellano alla solidarietà dei loro concittadini. Hanno avviato una raccolta di fondi sulla piattaforma specializzata GoFundMe per affrontare con maggiore serenità la trasferta in una clinica a Belgrado, in Serbia, dove si somministrano terapie a base di cellule staminali.

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«Lo facciamo per assicurare a nostro figlio la migliore qualità di vita possibile», sostengono Nicola e Bettina, i due genitori di «un bellissimo bambino con spettro autistico», che frequenta la scuola elementare e ha poco più di dieci anni.

«Occorrono 20mila euro»

«Nel nostro Paese – spiegano entrambi i genitori – le terapie con cellule staminali non sono riconosciute e di conseguenza siamo stati costretti a cercare all’estero. Purtroppo è così, il sistema sanitario italiano non ci assiste in alcun modo. Sono terapie specialistiche, quindi costose, che dobbiamo affrontare attingendo alle nostre risorse: per il primo ciclo sono richiesti 20.000 euro e altrettanti per terminare le cure. Per avere aiuto ci siamo rivolti alle amministrazioni locali, alle imprese, alle società sportive e ad alcune multinazionali sia in Italia sia all’estero».

Amici, parenti e persone sensibili hanno già contribuito, ora però la raccolta di fondi è entrata in una fase di stallo. «A nostro figlio vogliamo garantire un’opportunità in più per il suo futuro, desideriamo che possa avere un lavoro, che sia inserito nella società e che diventi autonomo quanto più sia possibile, in previsione del giorno in cui non ci saremo più», dicono papà e mamma. Il bambino è seguito da specialisti milanesi e, prima che scoppiasse la pandemia del Covid, i due genitori si sono rivolti a terapisti russi, anche in quel caso sostenendo spese ingenti.

Le terapie in Russia

«Siamo stati in Russia sette volte in tre anni – affermano i due genitori – e abbiamo visto che i risultati sono stati importanti per nostro figlio. Scrive utilizzando il computer, è molto bravo in matematica e già leggeva a due anni e mezzo. Abbiamo fatto un gran lavoro, e continuiamo a farlo, per stimolarlo ad esempio ricorrendo a un sistema di lettura veloce».

La famigliola si è rivolta a una clinica specializzata nelle terapie con cellule staminali, che ha sede legale in Svizzera e centri operativi sia a Belgrado sia a Mosca, in Russia. Già acquistati i biglietti dell’aereo, partenza per la capitale della Serbia alla fine di giugno. I disturbi dello spettro autistico comportano una serie di difficoltà, non solo nell’apprendere, nel comunicare e nel socializzare.

«Gli piacciono i pompieri»

«I bambini con spettro autistico – concludono mamma e papà – hanno un mondo interiore tanto ricco quanto sottovalutato, essendo ancora sconosciuto. Nostro figlio è comunque ben voluto, insegnanti e compagni di scuola lo adorano. È curioso e gli piacciono tanto i vigili del fuoco, il suo programma televisivo preferito è la serie d’animazione intitolata Sam il pompiere. Seguirlo richiede tanto impegno, tanta energia, e l’iniziativa che abbiamo intrapreso è, sì, per chiedere aiuto per il nostro bambino, ma è anche un modo per sensibilizzare la comunità verso famiglie come la nostra».

Si può accedere alla raccolta fondi e ad altre informazioni collegandosi al link https://gofund.me/bdc81996

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