PESARO In attesa dell’arrivo dello Scout Festival previsto il 16, 17 e 18 giugno per i 100 anni dei giovani esploratori cattolici di Pesaro, i boy e le guide dell’Agesci fanno una nuova esperienza a stretto contatto con le più dure condizioni di povertà. Il movimento è vicino a chi non ha un tetto dove vivere e passa le giornate al freddo, tra la stazione ferroviaria, le vie del centro e alcune zone di periferia. E con le temperature gelide vicino allo zero nelle ore notturne, tornano in campo gli scout ad affiancare i volontari delle unità di strada della Croce rossa che portano termos con bevande calde e un sorriso, insieme a cibo, coperte, giacconi imbottiti, farmaci, e tutto quel che può servire, ai senza fissa dimora della città.
Come funziona
Il servizio degli ”angeli rossi” si svolge tre volte alla settimana e coinvolge piccoli gruppi di ragazzi nei diversi giri di perlustrazione.
All’iniziativa, che viene replicata quest’anno, aderiscono tutte le sezioni pesaresi degli scout dell’Agesci Marche, la responsabile di zona è Sara Mancini. Invece le unità di strada sono state lanciate qualche anno fa da Jomar Coquia, migrante di prima generazione e volontario della Croce rossa di Pesaro. E hanno visto impegnato on the road anche Luca Pandolfi che, prima di diventare assessore a dicembre del 2021, svolgeva da volontario questo prezioso servizio per assistere i clochard. Le squadre della Croce rossa si occupano del contatto diretto nei confronti dei senza fissa dimora, consegnando coperte e vestiti, distribuendo bevande calde e, per chi lo desidera, offrendo la loro disponibilità a scambiare qualche parola, per facilitare la costruzione di legami di fiducia in vista di un percorso di recupero.
L’obiettivo
Lo scopo infatti è non solo andare incontro ai bisogni primari di chi non ha un’abitazione, ma anche progettare interventi personalizzati in rete con i servizi sociali e le associazioni di volontariato. «Sono stati gli scout a farsi avanti per questa nuova esperienza accanto alle unità di strada della Croce rossa - precisa l’assessore Pandolfi -. Una conoscenza diretta di un fenomeno sociale assai apprezzata dai ragazzi che tornano in campo dopo il fermo per il Covid. Finora non siamo riusciti purtroppo a coinvolgere tutti i gruppi scout, quindi continueremo a riproporre l’iniziativa».
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Utilità Contattaci
Logout