Crisi idrica, il razionamento dell’acqua inguaia le piscine. I gestori: «Solo così si risparmia»

Crisi idrica, il razionamento dell’acqua inguaia gli impianti natatori. I gestori: «Solo così si risparmia»
Crisi idrica, il razionamento dell’acqua inguaia gli impianti natatori. I gestori: «Solo così si risparmia»
di Letizia Francesconi
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Martedì 28 Giugno 2022, 02:00

PESARO La crisi idrica e il conseguente razionamento dell’acqua ad uso idropotabile per attività d’importanza non primaria impone attenzione anche per i gestori di impianti natatori, comunali o privati. L’attenzione e le buone prassi sono inevitabili per tutti quei soggetti, che in un modo o nell’altro, per le proprie specificità, hanno a che fare con l’uso e il consumo di acqua come piscine e anche stabilimenti balneari. Gli accorgimenti: alla Dini Salvalai di Fano, impianto natatorio comunale, presidente e vertici della società gestore Fanum Fortunae, hanno già adottato gli accorgimenti più stringenti. 

 
Le limitazioni


«A tutela del risparmio idrico e contro gli sprechi a cui cittadini ed enti privati sono invitati – riferisce la società – limitiamo il flusso di acqua delle docce, regolandole a un getto minore e controllato, oltre a posizionare nell’impianto la cartellonistica informativa e di sensibilizzazione, che invita a non sprecare acqua e usare docce o rubinetti dei servizi igienici, in modo oculato. Generalmente notiamo che l’utenza recepisce piuttosto bene questi inviti. Anche le vasche natatorie, che ovviamente non possono essere ridotte in termini di riempimento, potranno beneficiare di una serie di accorgimenti necessari ad un impianto di medie o più grandi dimensioni che sia. Per esempio la piscina stessa, verrà tenuta al livello minimo di manutenzione, senza sprecare acqua in eccedenza o almeno più di quanto necessiti il solo lavaggio dei filtri e il ricambio d’acqua sarà limitato alla sola pulizia. Di più proprio non possiamo fare». Per tutti gli impianti natatori con vasche di 25 metri gli accorgimenti adottati possono garantire un risparmio almeno di 200 metri cubi di acqua. Il che significa, che fermo restando il livello standard di riempimento delle vasche, il lavaggio dei filtri viene garantito ogni dieci giorni al massimo.

Il rischio “spreco” è prodotto però com’è noto soprattutto dall’uso delle docce che per afflusso di clientela come bambini, ragazzi e adulti, può togliere anche due metri cubi di acqua a doccia mentre in media un uso razionato, cioè tenendo aperto il miscelatore solo al momento, farebbe risparmiare a conti fatti almeno 30 metri cubi di acqua corrente. L’impianto natatorio comunale del Parco della Pace con vasca da 50 metri non adotta invece accorgimenti particolari.

Nuovi spogliatoi e risparmi sull'uso dell'acqua


«Già con il completamento degli ultimi lavori pre-pandemia e la realizzazione dei nuovi spogliatoi - commenta il gestore Andrea Sebastianelli – sono stati previsti risparmi sull’uso e consumo di acqua necessaria. Il polo Sport Village sta lavorando in maniera ecosostenibile o meglio con una gestione migliore e rinnovata negli ultimi due-tre anni, che cura il risparmio energetico. Significa che si è scelto a monte di investire sul risparmio dell’uso di acqua, applicando dei riduttori per consumi di docce e altri servizi di lavaggio e pulizia. 
«A fare la differenza è il rivestimento speciale montato sul miscelatore della doccia e sui rubinetti dei lavabi per llimitare il flusso e avere consumi e confort per utenti e atleti, sempre sotto controllo. Proprio questa misura speciale garantisce la dimunizione del flusso dell’acqua fino a 8 litri al minuto, e risparimiare unitamente ogni anno circa il 30 per cento di acqua corrente». 

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