URBINO - La fine dell’anno vedrà le piazze vuote e le discoteche chiuse, causa covid, ad Urbino come nel resto d’Italia. Aperti ristoranti e pizzerie, anche se alcune attività della città ducale terranno comunque la saracinesca abbassata. Chi sarà aperto, registra il tutto esaurito per il cenone di questa sera.
«Molti di coloro che hanno chiamato per prenotare hanno chiesto rassicurazioni da parte nostra per sapere se noi e i dipendenti siamo regolarmente vaccinati. – spiega Giuseppe Portanova, chef di Portanova Ristorante, gestito insieme alla moglie, Silvia Sacchi – Dei colleghi hanno tenuto chiuso, non ci hanno creduto. Noi invece siamo entusiasti, forse perché è il nostro primo cenone, ma siamo molto contenti del riscontro. Le richieste ci sono, abbiamo dovuto dir di no a oltre 20 persone. È importante stare aperti, anche come servizio per la città. Abbiamo pensato ad un menù originale – continua lo chef – che richiama le origini sarde di mia moglie. Il piatto che ha fatto più scalpore è il risotto affumicato al legno di ciliegio con ragù di pecora, crudo di gamberi rossi di Mazzara del Vallo e limone candito. Partire dalla tradizione per dare un tocco di innovazione, un obiettivo che ci poniamo ogni giorno».
Sempre sold out il ristorante-pizzeria Amici Miei «sono state numerose le disdette, in qualche modo fisiologiche visto il momento – spiega Luca Sartore, titolare dell’attività – per Natale e Santo Stefano abbiamo fatto servizio d’asporto, per Capodanno abbiamo deciso di non farlo, anche se avremmo fatto il doppio dei pasti rispetto ai coperti. Abbiamo ricevuto molte chiamate, la più “particolare” da dei romani che ceravano un posto all’aperto o che li accettasse con il solo tampone. Nelle ultime settimane abbiamo avuto diversi controlli per la regolarità del locale per quanto riguarda il rispetto delle normative per il covid. Crediamo siano molto importanti per la sicurezza di tutti e per dare la giusta immagine alla nostra categoria. Quello che vogliamo, è permettere ai nostri clienti di passare una serata all’insegna della spensieratezza e del buon cibo, nella massima sicurezza, risperando nell’anno nuovo».
Gli altri locali del centro si dividono tra coloro che staranno chiusi per ferie o per la difficoltà di gestione del personale in questo periodo. «A causa della situazione pandemica in città e della poca chiarezza generale staremo chiusi dopo l’aperitivo (dalle 21.30 circa) – spiega Giorgio Staccioli, titolare del Caffè degli Archi – lo facciamo per non dover gestire situazioni incerte vista la presenza di pochi locali aperti a mezzanotte e per dare un servizio sicuro dall’ora di pranzo del 1° dell’anno».