PESARO - È l’annus horribilis della sanità. Il 2020 sarà ricordato come il tempo più doloroso dal dopoguerra, un anno nefasto per l’emergenza del coronavirus e per le sue conseguenze: crisi sanitaria, sofferenze e lutti. La provincia di Pesaro Urbino è stata particolarmente colpita dalla pandemia, soprattutto lo è stato il comune capoluogo di Pesaro, dove in occasione della prima ondata si è registrata una progressione del virus tra le più virulenti d’Italia, prossima a quella subita dal territorio al confine tra Lombardia ed Emilia, il più esposto al Covid-19 nella primavera scorsa.
La conferma arriva dall’ultimo rapporto prodotto congiuntamente dall’Istituto nazionale di statistica e dall’Istituto superiore di sanità sull’impatto dell’epidemia sulla mortalità totale della popolazione residente nel 2020.
I dati più alti delle Marche
Dal primo gennaio al 31 dicembre dell’anno scorso in provincia la mortalità è cresciuta del 26,7%: si sono registrati complessivamente 5.043 decessi con un incremento di 1.063 rispetto alla media dei 5 anni precedenti (dal 2015 al 2019). Il rapporto rileva che il totale dei decessi per l’insieme delle cause è stato il più alto mai registrato nel nostro Paese dal secondo dopoguerra. La crescita pesarese della mortalità è la più alta tra le province marchigiane, nonostante la seconda ondata dell’epidemia (iniziata alla fine di settembre) abbia colpito maggiormente altre province. A Macerata si è registrato un aumento di decessi del 10,1%, seguono le province di Ancona + 9,7%, Ascoli Piceno +6,3% e Fermo +5,9%. In Italia quello di Pesaro Urbino è il 16esimo territorio provinciale su 111 per incremento dei decessi complessivi dopo le province di Bergamo +60,6%, Cremona +52,7%, Lodi +46.7%, Brescia +40,7%, Lecco +37,6%, Piacenza +37,2%, Pavia +32,8%, Monza e Brianza +32,6%, Milano +32,3%, Parma +30,5%, Como +30,4%, Trento +29,9%, Sondrio +29,6%, Vercelli +28,6% e Varese +26,8%.
Il bollettino
Le morti per Covid-19 nella provincia pesarese sono state 727 nel 2020 (secondo il bollettino del gruppo operativo regionale per le emergenze sanitarie ieri il dato è arrivato a 854 su un totale nelle Marche di 2.334, pari al 36,6%). La differenza di 336 decessi rispetto all’incremento totale registrato sugli anni precedenti (il 31,6%) viene attribuita agli effetti della pandemia non riferibili direttamente ai casi positivi.
Marzo infausto: 313 vittime
Il più alto dato mensile di decessi per Covid-19 è stato registrato tra i residenti della provincia di Pesaro Urbino a marzo, quando se ne sono contati 313 (il picco giornaliero nazionale risale al 28 marzo 2020 con 928 morti, nella seconda ondata - il cui l’apice è datato 6 novembre con 41.242 casi positivi - la cifra maggiore si è registrata il 25 novembre con 818 decessi). Poi in provincia sono calati a 185 ad aprile, 43 a maggio e 4 a giugno. Nei mesi estivi (luglio, agosto e settembre) non si è contata alcuna vittima per il Covid-19, che è tornato ad alzare la testa in autunno con 3 decessi ad ottobre, 53 a novembre e 126 a dicembre. Le altre province marchigiane hanno superato per numero di vittime quella pesarese solamente a ottobre (21 morti ad Ascoli Piceno, 12 a Macerata e 5 ad Ancona e Fermo) e a novembre (89 a Macerata, 86 ad Ancona, 67 ad Ascoli Piceno). Complessivamente nel 2020 il bilancio dei lutti per Covid-19 nel resto delle Marche è di 403 in provincia di Ancona, 305 in provincia di Macerata, 137 in provincia di Ascoli Piceno e altrettanti in quella di Fermo.
Il picco a Mombaroccio: +102,1%
Tra i residenti del comune di Pesaro dal primo marzo al 31 dicembre 2020 si sono contati complessivamente 1.295 decessi con un incremento del 53,7% sulla media dei 5 anni precedenti (842,6). L’aumento maggiore della mortalità in provincia si è registrato nello stesso periodo nel comune di Mombaroccio con 38 decessi pari a + 102,1%, seguono (prima di Pesaro) Belforte all’Isauro +96,4%, Montelabbate +71,7%, Montecalvo in Foglia +64,7%, Vallefoglia +60,7% e Borgo Pace +54,8%. A Fano l’incremento complessivo della mortalità da marzo a dicembre è stato del 35%, a Urbino del 12% e a Mondolfo del 37.9%. Completano il quadro Acqualagna +6,6%, Apecchio + 5,7%, Cagli +4,3%, Cantiano +22,8%, Carpegna +19%, Cartoceto -8,5% (si sono registrati 5 decessi in meno), Fermignano +4,3%, Fossombrone +48,1%, Fratte Rosa -32,2%, Frontino 0 (4 morti, nessuna variazione), Frontone -21,1%, Gabicce Mare +41,2, Gradara +50,6%, Isola del Piano -39,4%, Lunano +45,8%, Macerata Feltria +20,8%, Mercatello sul Metauro -27,8%, Mercatino Conca 0, Mondavio +45,9%, Monte Cerignone 12,5%, Montecopiolo +27,2%, Montefelcino +37,3%, Monte Grimano Terme +14%, Monte Porzio + 2,7, Peglio -45,9%, Pergola +16,5%, Petriano +17,1%, Piandimeleto -11,5%, Pietrarubbia +25%, Piobbico -21,3%, San Costanzo +23,8%, San Lorenzo in Campo +10,1%, Sant’Angelo in Vado +44,7%, Sant’Ippolito + 7,6%, Sassofeltrio +31,9%, Serra Sant’Abbondio +33,8%, Tavoleto +32,4%, Tavullia +23,7%, Urbania +20,5%, Colli al Metauro +12,4%, Terre Roveresche +11,3%, Sassocorvaro Auditore +27,6%.